Elsa Fornero torna all’attacco, a pochi giorni dall’annuncio del Governo che ha deciso di non rifinanziare Quota 100.
“Soltanto una promessa, per ottenere un consenso di breve periodo“. E’ questo il giudizio che Elsa Fornero – ex Ministro del Lavoro – su Quota 100, la misura voluta da Matteo Salvini durante il primo Governo Conte e di cui, nei giorni scorsi, è stata annunciata la conclusione al termine del periodo previsto di tre anni. Venuto a conoscenza della scelta del Governo, Salvini ha immediatamente annunciato che darà battaglia contro il pieno ripristino della legge Fornero. “Poteva prendersi la responsabilità di cancellarla quando era al Governo” – ha risposto la prima firmataria del testo obiettivo delle proteste di Salvini. “Perché Quota 100 è stata prevista da Salvini stesso solo per un triennio, che non vuol dire cancellare la legge come lui invece ha tante volte dichiarato di fronte agli elettori o di fronte a persone di cui voleva guadagnarsi la fiducia“.
Intervistata da AdnKronos, l’ex Ministro – non nuovo a forti critiche alla misura previdenziale varata durante il Governo di Mario Monti – rincarato la dose: “Quota 100 è un favore per alcuni ma anche un inganno perché molto diversa da quanto era stato annunciato. Non aiuta le persone più disagiate e soprattutto discrimina le donne che hanno potuto vedere quota 100 solo con il cannocchiale“. A questo proposito, Fornero sostiene che, in favore delle donne sarebbe stata lasciata dal precedente Esecutivo “solo Opzione donna che dai calcoli è molto punitiva mentre Quota 100 per gli uomini non lo è per niente.Si è trattato dunque, ribadisco, solo di un favore per guadagnare consenso elettorale“. La strada da percorrere, quindi, sarebbe diversa: il Governo dovrebbe “attivarsi per riprendere un percorso che era già iniziato: l’ape sociale veniva esattamente incontro a quello che ieri il Presidente del Consiglio ha chiamato un disagio sociale. E il disagio non riguarda esattamente il percettore di pensione con quota 100 ma quelli che hanno perso il lavoro, che faticano a trovarne un altro”, sostiene Fornero. “Lì allora è giusto intervenire con una valutazione come l’ape sociale ha fatto in questi anni magari allargando l’ingresso ai lavori usuranti o gravosi. Oppure prendere misure che vadano nella direzione di aiutare le persone maggiormente in difficoltà“.
Secondo l’ex Ministro del Governo Monti, Quota 100 rappresenta invece l’esatto opposto: “Una politica miope che non aiutava le persone disagiate ma solo chi un lavoro ce l’aveva già, peraltro abbastanza continuativo, e certo non anziano“. Più in generale – riporta La Stamp – Fornero sostiene la necessità di una diversa distribuzione delle risorse a favore del nostro sistema di welfare, dal momento che “ora i 3/4 vanno alle pensione e non ci sono altre nazioni che hanno proporzioni simili“. E’ per questo che, fosse per lei, il Recovery Fund sarebbe utilizzato per “un programma molto chiaro e ben dettagliato che non aumenti le risorse per il sistema previdenziale e le sposti verso altre azioni di welfare come il sostegno alla povertà infantile, alla disoccupazione giovanile e per aiutare i lavoratori nelle loro discontinuità”.
Fornero si pronuncia anche sulla questione, emersa negli ultimi giorni, dell’aumento di compenso comminato al Presidente dell’Inps Pasquale Tridico: “Il vero scandalo è l’ipocrisia dei politici, di un ex ministro del Lavoro che dice io non so niente dopo che in realtà ha firmato ed avviato l’iter, l’ipocrisia di chi ha assunto un provvedimento e poi se ne lava le mani nel momento in cui questo genera scandalo“. Secondo Fornero, lo stipendio precedentemente percepito da Tridico – 63 mila euro – sarebbe un emolumento non sufficiente a fronte dell’impegno e delle responsabilità derivanti dalla gestione dell’ente previdenziale. Resta la responsabilità politica di chi ha preso questa decisione e che ora finge invece di non aver nulla a che fare con la vicenda: “Il ministro del Lavoro perciò lo sapeva ma sperava che venisse camuffato dentro il cambio di governance Inps e sperando che la gente non se ne accorgesse. E’ qui l’ipocrisia di qualcuno che predica sempre bene quando parla agli elettori poi magari razzola male e non è la prima volta…. moralisti sulle pubbliche piazze …poi praticano tutt’altre virtù in privato“.
Lorenzo Palmisciano
Fonte: Adnkronos, La Stampa
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