Nuovo patto europeo, l’Alan Kurdi sbarca i 125 migranti in Sardegna

Il Viminale ha autorizzato lo sbarco in Sardegna dei 125 migranti a bordo della Alan Kurdi. Solo ieri, in Europa, si è discusso di ricollocamenti.

 

 

Il Ministero dell’Interno ha autorizzato la Alan Kurdi – nave che fa capo alla Ong Sea Eye – a sbarcare in Sardegna. La decisione del Viminale – spiega TgCom24 – è stata presa a seguito del peggioramento delle condizioni meteorologiche che avevano indotto la nave a chiedere di potersi avvicinare alle coste nella rada di Arbatax.
La nave della Ong tedesca Sea Eye con a bordo 125 persone di cui 87 minori da giorni vagava nel Mediterraneo in cerca di un porto sicuro, con 4 paesi – Germania, Francia, Malta e Italia – che si rimbalzavano le responsabilità per l’approdo. Sebbene la Alan Kurdi si trovasse nella Sar di Malta, la richiesta di un porto sicuro era subito stata indirizzata a Roma. L’Italia non ha dato il via libera. Dopo aver soccorso due donne, un uomo, cinque bambini si era messa in contatto con il centro di controllo tedesco a Brema per “reindirizzare” la richiesta alla Germania, lo stato di bandiera. Dai ministeri tedeschi dei Trasporti e degli Esteri non è arrivata alcuna risposta. L’imbarcazione aveva fatto rotta verso Marsiglia. Il sindaco della città, Benoit Payan si era detto pronto ad accogliere i 125 immigrati. “Non lasceremo morire i naufraghi nel Mediterraneo – aveva scritto su Twitter – si tratta della nostra storia, della nostra tradizione, dei nostri valori“.
Tuttavia poche ore dopo il ministero dell’Interno francese Christophe Castaner aveva chiesto a Roma di accogliere la nave tedesca. “Da due anni siamo sempre al fianco dell’Italia nel meccanismo di solidarietà per la gestione degli sbarchi – ha sottolineato – le chiediamo quindi di rispondere favorevolmente alla richiesta formulata dall’Ong di attraccare nel porto sicuro più vicino“.

Roma ha ceduto alle richieste francesi, sebbene dicastero cui fa capo il ministro Luciana Lamorgese abbia precisato che è già scattata la procedura di ricollocamento prevista dall’Europa e che, dunque, l’80% dei migranti che sbarcheranno in Sardegna saranno trasferiti in altri Paesi dell’Ue. Il ministro – riporta La Stampa – in audizione al Comitato parlamentare Schengen, ha dichiarato: “La nave Alan Kurdi non è adeguata a sopportare un mare molto mosso. Abbiamo sentito altri Paesi europei che hanno dato disponibilità a prenderli tutti tranne 25. Soltanto 25 migranti dovrebbero restare in Italia”.

Proprio ieri la Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha discusso sul nuovo patto sui migranti che andrà a sostituire il Trattato di Dublino. La riforma prevede che i Paesi Ue – a titolo volontario e senza alcun obbligo – aiutino i Paesi di primo approdo a farsi carico della gestione degli immigrati che sbarcano. Viene cancellata la distinzione tra chi proviene da Paesi con guerre in corso e migranti economici e vengono equiparate tutte le persone salvate in mare. Inoltre viene tenuto conto anche del passato dei migranti e dei legami di parentela: se un migrante ha un parente che vive in uno Stato Ue, questo dovrà farsi carico anche dell’immigranto sbarcato. Così come se un migrante, in passato, ha studiato o lavorato in un Paese europeo, dovrà farsene carico. Oltre ai ricollocamenti, i Paesi membri potranno aiutare le altre nazioni attraverso i “rimpatri sponsorizzati“, ovvero finanziando i rimpatri di coloro che si vedono respingere la richiesta d’ asilo.

Samanta Airoldi

Fonte: TgCom24, La Stampa

 

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