Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlano quasi in contemporanea della riforma ai decreti Sicurezza. La “grande intesa” tra i due leader potrebbe essere il primo segno dei nuovi equilibri nel Governo.
Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, considerato uno dei vincitori delle elezioni appena concluse, ha voluto ringraziare le donne e gli uomini “protagonisti della battaglia elettorale”, e prima di ripartire per essere “vicino ai candidati” che vanno al ballottaggio nei comuni, si prende “qualche ora di riposo”, riferisce Fanpage. Così il segretario dem in una conferenza stampa tenuta all’indomani dello spoglio del referendum costituzionale e delle elezioni regionali, dove ha anche toccato il punto dolente dei decreti Sicurezza, che devono essere approvati, perché quelli di Salvini, ha detto, “non lo erano”. Per questo Zingaretti vuole iniziare appena possibile l’iter in Consiglio dei ministri e poi in sede parlamentare. E sostiene che “al primo Cdm utile sui decreti sicurezza si può procedere, come ha già detto a suo tempo il ministro Lamorgese”.
Sull’approvazione dei decreti Sicurezza Zingaretti sembra essere in sintonia con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, al punto stampa tenuto al termine della presentazione del rapporto Welfare Index Pmi 2020 a Roma, ha sostenuto la necessità di “riprendere il discorso” sulla modifica ai decreti Sicurezza, e portarla subito a termine. “Abbiamo già concordato un testo di modifica”, ha dichiarato il presidente, riportato da il Fatto Quotidiano, “perché vogliamo assicurare ai cittadini italiani la sicurezza. Presto lo porteremo in Consiglio dei ministri”. Conte ha colto l’occasione per criticare la politica di Centrodestra sui temi migratori che, con gli slogan “porto aperto, porto chiuso”, non andrebbe da nessuna parte.
È evidente che prima di parlare, Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti si siano sentiti e abbiano concordato cosa dire. Dai decreti sicurezza al “no al rimpasto”, passando per la discussione aperta sullo Ius soli, con il successo delle urne in tasca, informa La Stampa, per il Pd sarà più facile ottenere dal premier lo spostamento del governo verso Sinistra, partendo proprio da migranti e diritti. Non per caso, alla domanda di un giornalista se lo ius soli o lo ius culturae sarebbero stati inseriti nell’agenda di governo, Conte ha ammesso che il Governo “ci rifletterà”. Cosa forse impensabile poco tempo fa.
Fonte: Fanpage, il Fatto Quotidiano, La Stampa
Thais Palermo