I dati elettorali parlano di una vera disfatta per Italia Viva. Eppure il leader e fondatore Matteo Renzi è convinto di aver ottenuto un risultato straordinario: “Siamo stati decisivi”.
Ha tentato di tutto Italia Viva per ottenere visibilità e far valere il proprio potere d’interdizione sul Governo, dal paventato voto per la sfiducia al Ministro Bonafede alla quasi crisi per ottenere la sanatoria per i migranti stagionali. Obiettivo: distinguersi, mostrarsi determinante e raccogliere i dividendo, dal punto di vista dei consensi. Il progetto non è riuscito. Italia Viva non è riuscita ad essere decisivo né in Puglia né nella sua Toscana, eppure Matteo Renzi definisce “straordinario” il risultato ottenuto dal suo partito alle elezioni regionali. Non che nelle altre regioni le cose siano andate meglio: il risultato più importante arriva dalla Campania, con un 7,4% che però non è neanche in questo caso risultato decisivo alla riconferma del Presidente uscente Vincenzo De Luca, vittorioso con larghissimo margine. Veneto e Liguria, invece, rappresentano i dati più negativi, con percentuali misere ottenute dai candidati renziani Daniela Sbrollini e Daniele Massardo, che si fermano rispettivamente allo 0,6% e al 2,4%.
Ma i veri banchi di prova erano quello pugliese e quello toscano, per l’ex Premier: da una parte, candidando Ivan Scalfarotto – che ha racimolato appena il 2% dei voti nonostante l’apporto di +Europa e di Azione di Carlo Calenda – Renzi intendeva sottrarre voti al candidato del Centrosinistra Michele Emiliano, che pure si è agilmente riconfermato; dall’altra era convinto che il contributo di Italia Viva al candidato unico Eugenio Giani potesse essere decisivo per sbarrare la strada ad una vittoria, potenzialmente storica, del Centrodestra. E invece anche qui i dati confermano che il candidato PD avrebbe ottenuto la vittoria anche senza il sostegno del partito di Renzi, che raggiunge un deludente 4,5% – ottenuto ancora una volta con il contributo di +Europa.
Come sottolinea Il Sole 24 Ore, è difficile nascondere il fallimento del tentativo renziano di costituire un polo riformista all’interno del Centrosinistra. Italia Viva sembra essere stata superata dai fatti, con un bipolarismo di ritorno che sta nascendo dalla lenta ma continua evaporazione del Movimento 5 Stelle e che si sta assestando sulla competizione tra il polo europeista rappresentato dalle forze politiche della Maggioranza e uno sovranista che riunisce le Opposizioni.
Rispetto agli scarsi risultati elettorali, però, Renzi può contare su un plotone di rappresentanti parlamentari sicuramente sovradimensionato, anche grazie agli innesti di fuoriusciti da altri gruppi negli ultimi mesi. Elemento tutt’altro che secondario, visto che permette all’ex Segretario Pd di avere un buon peso all’interno delle scelte del Governo. Anche, forse soprattutto, in vista della nuova legge elettorale che dovrà essere varata e che potrebbe contemplare una soglia di sbarramento pericolosamente alta, per Italia Viva.
Ed è forse proprio facendosi forza con la consistenza del gruppo parlamentare che Renzi continua ad esaltare risultati elettorali che, in realtà, parlano da soli. Sono, a suo modo di vedere, dati “molto positivi” e addirittura “senza precedenti” quelli che riguardano Italia Viva. Questo, si legge su Il Fatto Quotidiano, sulla base del fatto che “abbiamo triplicato la cifra che ci veniva accreditata dai sondaggi della vigilia. Ditemi se ci sia mai stato un partito che al suo esordio alle amministrative abbia raggiunto numeri simili. Italia Viva c’è ed è ancora più attraente nel Paese e in Parlamento”. Insomma, un successone. Soprattutto in Toscana, dove Renzi rivendica la scelta del candidato e spiega che “Italia viva è stata decisiva non numericamente, ma politicamente, per l’enorme mobilitazione e per la selezione delle candidature. Chi conosce la politica sa che siamo stati politicamente determinanti”. E pensare che, nella sua regione, l’ex Sindaco di Firenze affermava di ritenere credibile che Iv potesse ottenere una percentuale vicina al 10. Ce l’ha fatta solo a Rignano sull’Arno, il paese della famiglia Renzi, dove i 423 voti ottenuti corrispondo ad un bel 10,2%.
Lorenzo Palmisciano
Fonte: Il Sole 24 Ore, Il Fatto Quotidiano
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