L’importante è che tu sia con me, scriveva Angelica alla madre. Dopo le cose sono precipitate

Si è spenta Angelica Abate, la pallavolista siciliana 18enne che soffriva di un tumore al cervello.

Donati 100mila euro per farla operare, Angelica è morta a 18 anni per tumore
Credit: Angelica Abate Facebook

L’operazione non l’ha salvata. Angelica Abate, promessa della pallavolo di Messina, se n’è andata a soli 18 anni a causa di un tumore. Lo aveva scoperto lo scorso febbraio, quando di anni ne aveva ancora 17 e non aveva raggiunto neanche la maggiore età. Si trattava di uno dei peggiori e dei più letali: tumore al cervello. Di fronte alla notizia la ragazza e la sua famiglia avevano iniziato a viaggiare in lungo e in largo per l’Italia alla ricerca di uno specialista che la potesse operare dopo aver subìto un primo intervento al Policlinico di Messina, risultato però insufficiente. Da Firenze a Milano, passando per Empoli. Lo avevano infine trovato in Germania, presso l’INI Klinik di Hannover, dove Angelica si era sottoposta a un’operazione estremamente delicata al cervello, eseguita dal medico catanese Vincenzo Paternò.

Per rendere possibile il viaggio, il soggiorno, e la stessa operazione, suo fratello Carmelo Abate aveva avviato lo scorso 14 luglio una raccolta fondi sul sito GoFoundMe, dove aveva ripercorso le tappe della malattia della pallavolista. “Angelica ha solo 18 anni. All’inizio di febbraio Angelica ha trovato lungo il suo percorso un rarissimo tumore cerebrale. Un raro tumore che rappresenta appena il 2% di tutti i tumori cerebrali pediatrici. Le sue condizioni sono critiche”, aveva scritto. E aveva poi raccontato: “Abbiamo urgente bisogno di questa somma per confermare l’accesso a 2 delicatissimi interventi di neurochirurgia in Germania (presso l’INI Klinik di Hannover) per agire sul tumore e una serie di terapie innovative molto costose. Solo raccogliendo questa cifra potremo dare una speranza ad Angelica e garantirle l’accesso a questo percorso. Dopo i primi 2 interventi (di cui uno – salvavita – già ad Hannover a fine maggio) e varie terapie la situazione di Angelica rimane molto complicata”. La famiglia Abate era riuscita a raccogliere quasi 120mila euro, ma non sono bastati a salvare la vita della giovanissima sportiva che a circa un mese dall’operazione si è spenta ieri, martedì 22 settembre, nella sua casa di Roccalumera.

Il triste percorso della ragazza e della sua famiglia era stato raccontato da Carmelo a Fanpage qualche mese fa. Il fratello aveva ricordato l’inizio dell’incubo: “Angelica aveva cominciato a soffrire di forti mal di testa che non andavano via con i normali farmaci per questo tipo di problema. Così l’abbiamo portata prima in guardia medica e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Taormina”. Da lì la tragica scoperta. Solo nove giorni dopo la diagnosi Angelica si era sottoposto alla prima operazione, che inizialmente sembrava essere andata per il meglio. La ragazza era riuscita perfino a festeggiare il suo 18esimo compleanno lo scorso 25 marzo. Ma poi tutto è precipitato, fino al decesso. “Probabilmente ci saranno momenti peggiori – scriveva Angelica a metà giugno, dedicando un post su Facebook a sua madre – ma ho la consapevolezza di averti con me”.

Fonte: Fanpage – GoFoundMe – Angelica Abate Facebook

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