Una ragazza racconta un orrendo episodio di violenza domestica esploso per futili motivi.
Le foto del volto sfigurato dai colpi ricevuti dal fidanzato, dalla persona che le prometteva di amarla ma che invece l’ha malmenata a più riprese, sono la prova schiacciante che Katrina Pidden, 39enne inglese, ha presentato contro il suo compagno Mitchell Liversedge. La donna ha finalmente trovato il coraggio di denunciare una serie di abusi andata avanti per circa un anno – riferisce Mirror – dopo l’ultimo brutale pestaggio.Il suo “carnefice” era un ragazzo di 25 anni che aveva conosciuto durante una serata passata per locali: “Inizialmente la convivenza andava bene. Poi, mi sono resa conto che era un uomo violento. La prima volta che ha mostrato questo lato di sé, ha provato a picchiarmi con un ferro e mi ha lanciato una tazza. Ha promesso che non lo avrebbe mai più fatto ma mentiva” – racconta Katrina che spera adesso di aiutare altre donne vittime di abusi con la sua testimonianza, stimolandole a denunciare i loro compagni violenti. Tra le tante prepotenze subite dalla donna, soprattutto minacce e aggressioni fisiche: “Volevo separarmi ma quando ho provato ad andare a vivere da sola, si è presentato sotto casa mia urlando come un pazzo. Avevo paura succedesse qualcosa di irreparabile. E’ sempre stato aggressivo, mi lanciava i drink in faccia, mi ha strappato la fede quasi slogandomi un dito”.
L’aggressione più violenta e anche quella che ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso per Katrina Pidden però è avvenuta dopo che la donna – riporta Il Mattino – ha “osato” uscire con le sue amiche senza chiedere il permesso: “Quando sono tornata a casa, mi ha chiamato pu…a, ha detto che la mia gonna era troppo corta e che non avevo il diritto di uscire con amici maschi anche se io ero con delle amiche, era geloso e possessivo”. A quel punto, la violenza dell’uomo è esplosa in modo incontrollabile: Mitchell ha letteralmente strappato dai cardini la porta del bagno e l’ha scagliata contro la sua fidanzata, ferendola gravemente e causandole la perdita di un dente. “Ho provato a correre lungo la strada e lui mi è venuto dietro. Mi ha trascinato indietro e mi ha tenuta lì tutta la noote. Mi ha picchiata per circa 40 minuti“.
Non contento, l’ha chiusa fuori di casa sequestrandole la chiave, costringendola a passare la notte sotto la pioggia in mezzo alla strada, senza potersi nemmeno curare le ferite. La ragazza ha avuto la lucidità di scattare più foto che immortalano il suo volto tumefatto e sanguinante e lo stato della casa dopo l’ennesima violenza. Queste sono state le prove schiaccianti che hanno portato ad una condanna a cinque anni di carcere l’uomo che adesso è finalmente fuori dalla sua vita.
Ora, Katrina Pidden sta affrontando una terapia per riprendersi dagli abusi che l’hanno lasciata a fare i conti con un Disturbo post traumatico da stress, una patologia mentale che solitamente affligge i militari che tornano dalla guerra, tanto per dare un’idea dell’entità delle violenze subite: “Dopo le aggressioni verbali e fisiche, lui mi parlava come se fosse stata colpa mia”, racconta la donna che ha cambiato città per paura di una possibile ritorsione da parte del violento – e vile – ex fidanzato: “Denunciate, nessuno vi giudicherà o vi farà sentire in colpa per averlo fatto. E se non lo fate, le cose andranno sempre peggio”, conclude Katrina.
Manfredi Falcetta
Fonte: Il Mattino, Mirror