Condannato per rapina ma con regolare permesso di soggiorno, i Carabinieri lo uccidono

Sparatoria la notte scorsa a Roma in via Paolo Di Dono, nel quartiere Eur durante un tentativo di furto in un palazzo di uffici, dove i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti nello stabile dopo che c’era stata una segnalazione di presenze sospette nello stabile.

Un tentativo di furto è costato la vita ad un uomo, la notte scorsa. Tutto nasce da una segnalazione, in piena notte, che ha reso necessario l’intervento dell’Arma. Siamo a Roma, quartiere Eur.
A chiamare il 112 sarebbe il portiere di uno stabile accanto disturbato da alcuni rumori provenienti dal primo piano di una palazzina.

Il luogo dell’intervento è in via Paolo Di Dono. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in uno stabile adibito ad uffici. Giunto sul luogo due militari avrebbero trovato segni di effrazione alla porta. Entrati nel cortile condominiale hanno intercettato uno sconosciuto, che hanno tentato di bloccare. L’uomo avrebbe sferrato un colpo in pieno petto ad uno dei due militari, colpendolo sul costato. Il gesto ha determinato la reazione dell’altro carabiniere che, nel tentativo di salvaguardare la vita del compagno ha esploso 2 colpi con la pistola d’ordinanza all’indirizzo dell’aggressore, colpendolo mortalmente. Secondo quanto riporta l’agenzia Adnkronos entrambi i colpi, di cui solo uno andato a segno, sarebbero stati sparati frontalmente, dall’alto verso il basso, nel tentativo di non ledere organi vitali. A conferma di questa prima ricostruzione dei fatti entrambe le ogive dei proiettili sarebbero state trovate a pochi centimetri dal suolo. La vittima è un uomo di origine siriana di 56 anni puntualizza Repubblica. Sembra fosse in possesso di regolare permesso di soggiorno e pregiudicato per diversi reati tra cui rapina. Non sono ancora state rese note le due generalità. Il militare ferito è stato trasportato presso l’ospedale Sant’Eugenio per le cure del caso, mentre l’altro uomo sarebbe riuscito a fuggire. Il carabiniere, 31 anni, è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.

Quello della notte scorsa è il secondo episodio di sangue, riferito dalle cronache, riguardante stranieri sul territorio italiano. Il 15 settembre scorso a Como è stato ucciso di prima a mattina don Roberto Malgesini, un sacerdote impegnato in prima linea nell’assistenza ai migranti e agli indigenti. Il suo assassino è risultato essere Ridha Mahmoudi, di nazionalità tunisina. A differenza dell’uomo morto questa notte, l’assassino di don Roberto era sottoposto a decreto d’espulsione.

Fonte: Adnkronos, Repubblica

 

 

 

 

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