A poche ore dal Referendum sul taglio dei parlamentari interviene la senatrice a vita Liliana Segre che spiega le sue ragioni per il “no”.
Mancano poche ore all’apertura delle urne. Molte Regioni saranno chiamate ad esprimere il proprio voto sulla presidenza locale. Tutti gli italiani, invece, dovranno rispondere “sì” o “no” al quesito referendario circa il taglio dei parlamentari. Taglio che ridurrebbe non solo il numero di deputati alla Camera e senatori a Palazzo Madama. Scenderebbero anche ad un massimo di 5 i senatori a vita nominati dal Presidente della Repubblica. E sulla questione è intervenuta proprio una senatrice a vita: Liliana Segre, ex deportata e sopravvissuta ai campi di concentramento. Segre – intervistata dalla Repubblica – ha dichiarato: “Io voterò “no”. Ci sono buone ragioni sia per il Sì sia per il No. Io mi sono orientata verso il no per coerenza con il mio atteggiamento verso il Parlamento che per me è l’espressione più alta della democrazia. Infatti io ci sono entrata come si entra in un tempio. Quindi sentir parlare della mia “religione civile” come se si trattasse solo di costi e poltrone è qualcosa che proprio non mi appartiene”. Pertanto Segre voterà in senso contrario a quello appoggiato dal segretario del PD Nicola Zingaretti che, qualche settimana fa, ha dichiarato che votare No significa voler indebolire il Governo giallorosso. Governo a cui pure Liliana Segre ha dato la fiducia nel 2019 . E la senatrice a vita, nonostante il suo No in aperta opposizione al Sì dei Dem e dei Cinque Stelle, ribadisce il suo sostegno al Governo Conte bis. Ritiene anche che il Premier Giuseppe Conte abbia affrontato al meglio delle possibilità l‘emergenza Covid: “Senza dubbio non tutto è andato bene, vi sono stati ritardi e sbagli. Ma siamo di fronte a qualcosa di sconosciuto e che nessuno sa esattamente come affrontare, per cui è inevitabile che tanto gli scienziati quanto i governi procedano per tentativi ed errori. Mi pare che, guardando con obiettività a quello che è avvenuto in giro per il mondo, si possa dire che il Governo italiano ha gestito la situazione meglio di altri”. La senatrice ha ribadito inoltre l’importanza di restare uniti in una fase delicata per il Paese come questa. Ha dichiarato di trovare inspiegabile l’atteggiamento di alcuni che – a suo dire – non hanno sostenuto abbastanza l’operato del Presidente del Consiglio: “Anche se vediamo uno sconosciuto che si esibisce come un funambolo al circo, lo seguiamo con trepidazione, temiamo per la sua sorte. Come è possibile che mentre il Premier attraversa il precipizio con l’Italia sulle spalle, qualcuno si metta a urlare improperi?“.
Al momento – spiega Fanpage – la situazione dei partiti è tutt’altro che chiara. Gli unici che sembrano essere coesi all’unanimità per il Sì sono i Cinque Stelle. Più complicata, invece, la situazione del PD che ha formalizzato l’impegno per il Sì ma con numerose voci dissonanti. Stessa situazione in cui si trova anche Forza Italia: ufficialmente schierata per il Sì ma con diversi esponenti a favore del No. Lega e Italia Viva – rispettivamente a favore del Sì e del No – hanno lasciato però a ciascuno dei loro esponenti la libertà di scelta
Samanta Airoldi
Fonte: Repubblica, Fanpage
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