Una tragedia come quella di Willy Monteiro Duarte – ucciso nel corso di una rissa nella notte tra il 5 e il 6 settembre – provoca sempre più di una sola vittima. Oltre al 21enne che ha perso la vita, ci sono famiglie distrutte. La famiglia Monteiro Duarte in primis che ha perso un figlio e un fratello. Ma anche le famiglie dei quattro indagati: i due fratelli Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. C’è anche un altra famiglia che è rimasta sconvolta da quanto accaduto: quella di Silvia Ladaga, la fidanzata di Gabriele Bianchi. Sulla vicenda è intervenuto il padre, Salvatore Ladaga, 63 anni, consigliere comunale a Velletri per Forza Italia e con alle spalle una quasi quarantennale esperienza politica come vicesindaco, assessore e persino primo cittadino pro-tempore. Ladaga – intervistato dalla Repubblica – ha spiegato: “Ho provato a dire a Silvia che quel ragazzo non andava bene ma sa come sono i giovani, si innamorano, prendono lo zaino e se ne vanno. Non sono stato capace di impormi su di lei”. Lagada è stato anche intervistato dai microfoni de La7 – nel corso della trasmissione Tagadà – dove ha spiegato di aver conosciuto Gabriele Bianchi durante la sua campagna elettorale per le Europee in quanto il ragazzo si era offerto di dare una mano. Poi durante il lockdown ha iniziato ad approfondire la relazione con la figlia Silvia al punto che i due hanno deciso di concepire un figlio. Ma – l’uomo puntualizza – che addirittura la gente lo fermava per strada chiedendogli: “Ma come fa tua figlia a stare con quello?” Forse anche in virtù del suo impegno politico nessuno si sarebbe aspettato che sua figlia potesse frequentare un ragazzo con diversi fascicoli aperti per spaccio di stupefacenti e lesioni. E al giornalista che gli ha chiesto se secondo lui Gabriele ha effettivamente ucciso Willy, Lagada si è limitato a rispondere: “Gabriele là non ci doveva stare”.
L’uomo ha il grande rimpianto di non essere riuscito ad evitare che la figlia frequentasse quello che per lui era un uomo totalmente sbagliato per lei ma, tuttavia, mai avrebbe pensato che Gabriele potesse arrivare a tanto. Infatti, nonostante il giovane non gli piacesse, lo aveva anche aiutato ad aprirsi una frutteria a Cori – in provincia di Latina – dopo il lockdown. E proprio grazie all’apertura di questa attività commerciale, circa un mese fa, Gabriele Bianchi – riferisce Tpi – era stato intervistato dalla Rai che lo definiva un esempio di “eccellenza imprenditoriale“. E lui, con fare orgoglioso, aveva dichiarato ai microfoni del Tg regionale del Lazio: “Non ho paura, credo molto in questa mia nuova attività”. Tuttavia, secondo le testimonianze di chi lo conosceva, ci andava poco nella sua frutteria.