Secondo il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova gli sconti nei supermercati non sono sempre una cosa positiva.
Una proposta che può apparire discutibile ma che a detta del Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha delle solide ragioni: mettere al bando gran parte degli sconti che si trovano nei supermercati italiani. Durante una riunione con le società del settore della grande distribuzione tenutasi a Torre del Lago – riporta Il Tempo – il ministro di Italia Viva ha pronunciato un’invettiva contro le catene di supermercati che applicano sconti ai prodotti italiani. Le ragioni di questa presa di posizione del ministro sarebbero semplici: deprezzare con cali di prezzo i prodotti made in Italy – a sua detta – li pone in condizioni di svantaggio nei confronti di quelli importati: “Bisogna che i prodotti italiani siano competitivi. Deprezzandoli in questo modo, li mettiamo sullo stesso piano di quei beni che magari sono confezionati non rispettando le norme sull’ambiente o sfruttando il lavoro di minori”.
Il ministro Bellanova sa di non poter intervenire direttamente, impedendo ai supermercati di applicare determinati sconti: “Ovviamente, non è qualcosa che dipende direttamente da me, non posso forzare le catene di distribuzione a fare quanto ho detto. Ma lancio un appello al buon senso: quando c’è uno sconto, qualcuno paga quella differenza di prezzo, spesso il produttore ma indirettamente a volte anche i consumatori ed i distributori” – riferisce Il Giornale. La parola d’ordine delle aziende che dirigono la distribuzione alimentare secondo il ministro deve essere “trasparenza” per quanto riguarda i prodotti e i loro prezzi. Insomma, quello del ministro non sarebbe un vero e proprio diktat ma una sorta di invito alla responsabilità, diretto a chi gestisce la grande distribuzione in Italia.
Come altri provvedimenti proposti dal ministero di Bellanova, anche queste dichiarazioni hanno già scatenato la risposta di chi non è molto convinto dell’efficacia di misure simili. Il senatore di Forza Italia Enrico Aimi ha affermato: “Si parla di sconti però al momento la questione pressante per il ministero è un’altra. Perchè tra i settori esclusi dalla pressione fiscale per i primi sei mesi del 2020 manca quello ortofrutticolo che è anche uno tra i più colpiti dalla crisi economica?”. Secondo il senatore, Bellanova non starebbe quindi concentrando i suoi sforzi sulle questioni più urgenti che riguardano il suo ministero. Il settore ortofrutticolo è stato uno dei più colpiti dal lockdown: per alcuni mesi frutta e verdura sono rimaste incolte nei campi, rischiando di marcire e causando perdite enormi agli agricoltori italiani. Aimi insinua che il settore ortofrutticolo sia stato volutamente escluso dalle agevolazioni: “Non sarà forse che trattandosi di uno dei settori che contribuisce maggiorrmente alle entrate, con le tasse non conveniva includerlo nel provvedimento? Città come Modena hanno perso tra il 70 ed il 100% del raccolto quest’anno, sono queste le situazioni in cui il ministro Bellanova deve intervenire in modo serio e ragionato”.
Manfredi Falcetta
Fonte: Il Tempo, Il Giornale
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