Un gruppo di migranti a bordo della Open Arms si è gettato in mare dopo che Malta ha rifiutato lo sbarco della nave Ong.
Alcuni dei migranti a bordo della nave Ong spagnola Open Arms – riporta l’Ansa – si sono gettati in mare per protesta. Sulla nave, giunta ieri sera davanti al porto di Palermo su indicazione del Viminale, si trovavano 278 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. La Open Arms – spiega La Stampa – tra l’8 e il 10 settembre ha effettuato tre salvataggi nelle zone comprese tra Malta e la Libia. Martedì sera ha ottenuto, dalla sala operativa di Roma della Guardia Costiera, la disposizione di dirigersi verso Palermo. Però non è ancora stato concesso il porto sicuro più volte richiesto. Il gesto dei migranti è stato dunque un’estrema protesta per l’attesa divenuta intollerabile.
Le motovedette della Capitaneria di Porto e un elicottero della Guardia di Finanza sono intervenute per recuperare gli uomini in acqua in attesa di ricevere disposizioni da parte della Prefettura per sapere quando e in quale nave saranno ospitati i migranti per la quarantena. I migranti recuperati sono stati presi in consegna dalla Guardia Costiera mentrea bordo della nave Ong sono rimaste 188 persone.
Già nei giorni scorsi si erano registrate tensioni a bordo e alcuni migranti si erano tuffati in mare, sempre per protesta, dopo che erano state fatte scendere due donne incinte e il marito di una di esse. La situazione è precipitata dopo che Malta ha rifiutato lo sbarco. A quel punto 76 persone, in segno di protesta, si sono buttate in acqua. Tuttavia questa mattina la nave Ong si è trasferita in rada, a poche centinaia di metri dalla riva dove si trova già la Sea Watch 4, presente lì da giorni per effettuare la quarantena obbligatoria. Il personale della Open Arms – attraverso i social – ha ribadito l’urgenza di far sbarcare i migranti che hanno ancora a bordo. E hanno precisato che tra essi alcuni hanno la scabbia.
Il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci – che qualche tempo fa aveva emanato un’ordinanza per far svuotare tutti gli hotspot e i Centri di’ accoglienza dell’isola – è nuovamente intervenuto. Musumeci – riferisce la Repubblica – ha dichiarato: “Leggere sui giornali che l’Europa cambia linea sui migranti quando poi tutte le Ong continuano a dirigersi verso la Sicilia, suona come una beffa. E’ la Sicilia che continua a sostenere il peso più grande di questa emergenza”. E ha proseguito rivolgendosi al Governo del premier Giuseppe Conte, da cui era stato ricevuto insieme al sindaco di Lampedusa Totò Martello proprio per trovare una soluzione: “Da mesi chiediamo al Governo centrale di mettere in sicurezza gli hotspot. Il Viminale sembrava essersi svegliato ma ancora passano i giorni, le settimane e non si è visto un solo intervento concreto. Quando le parole diventeranno azioni? Siate veloci presidente Conte e Ministro Lamorgese. Veloci come quando impugnate le nostre ordinanze”.
Samanta Airoldi
Fonte: Ansa, Repubblica, La Stampa
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