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Cronaca

Milano, pugni in faccia alle donne che incontrava. L’incubo durava da mesi, ora è finito

Rapinava le donne dopo averle colpite a pugni o con un’arma tradizionale giapponese. Milano tira un sospiro di sollievo per l’arresto di un 23enne.

La modalità era sempre la stessa, le vittime sempre di sesso femminile: arriva da Milano la notizia dell’arresto dell’aggressore seriale che per settimane ha preoccupato non poco gli abitanti del capoluogo lombardo, rendendosi protagonista di almeno una decina di casi di aggressione a scopo di rapina, tutti avvenuti con una dinamica molto simile. L’ultimo caso, avvenuto in Via Gorizia, ha visto come vittima una donna di 41 anni che è stata aggredita e rapinata. In seguito all’intervento delle forze dell’ordine però, è stato bloccato un ragazzo di 23 anni che ha confessato di aver assalito con la stessa modalità almento altre dieci persone. Secondo gli inquirenti, è difficile stilare una lista completa degli episodi di cui il giovane si è resto responsabile – riporta Il Corriere della Sera – in quanto molte delle vittime non hanno denunciato l’accaduto o perchè i beni sottratti non erano di particolare valore o perchè l’aggressione non aveva causato loro gravi lesioni.

Secondo la Polizia di Milano, l’uomo tratto in arresto prendeva di mira soltanto donne: le colpiva con pugni in faccia o alle braccia, strappava qualcosa che riteneva prezioso e fuggiva prima di poter essere catturato dalle Forze dell’Ordine. Almeno in quattro occasioni, compresa l’ultima aggressione che ha portato al suo fermo – riferisce Fanpage – il 23enne avrebbe usato come arma per le sue aggressioni un Nunchaku, arma tradizionale giapponese – molto pericolosa tra le mani di un utilizzatore esperto – costituita da due cilindri metallici uniti con una catena che possono essere fatti roteare per provocare gravi ferite alla vittima. Molte delle rapine sono avvenute nell’area dei Navigli, uno dei luoghi più affollati e popolari del capoluogo.

Di fronte agli agenti della Questura di Milano, il giovane non ha saputo fornire una spiegazione sensata per il suo gesto: a quanto pare, il suo scopo non era ottenere denaro dalle vittime che venivano scelte in modo completamente casuale. Il ragazzo – secondo gli agenti che lo sottoporranno presto ad una perizia psichiatrica – avrebbe mostrato comportamenti riconducibili a dei disturbi mentali. Si tratterebbe dunque di un altro caso in cui una persona mentalmente instabile si è macchiata di crimini violenti. Gli agenti si dicono soddisfatti per aver interrotto una catena di rapine iniziata a giugno che ha terrorizzato alcune zone di Milano per mesi.

Fonte: Il Corriere della Sera, Fanpage

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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