Funerali di Willy, fermato “Brasile” e allontanto dalla Digos

Massimiliano Minnocci – alias Er Brasile – si è presentato ai funerali di Willy Monteiro Duarte. Ma ha ricevuto un trattamento che non si aspettava.

 

Tutti possiamo cambiare, in meglio o in peggio. E quando proviamo a riscattarci ma, nonostante tutto, i nostri sforzi non vengono riconosciuti e apprezzati, fa molto male. E’ quanto accaduto a Massimiliano Minnocci, meglio conosciuto come “Er Brasile”. Minnocci è un romano, della borgata di Pietralata con numerosi fans sui social perché esempio di riscatto per molti govani nati e cresciuti nelle perififerie. Per tanti giovani abbandonati un po’ a se stessi e finiti, talvolta, a tentare strade sbagliate. Dopo aver avuto guai con la giustizia, infatti, sta cercando di rigare dritto e ripulirsi. Anche Willy Monteiro Duarte seguiva Er Brasile sui social. E per questa ragione l’uomo aveva pensato di partecipare ai funerali del giovane Monteiro ed era andato al campo sportivo cittadino dove si sarebbe svolta la cerimonia funebre per portare un mazzo di fiori sulla bara del ragazzo ucciso sabato notte. Ma ad aspettarlo un’accoglienza non prevista. “Appena i giornalisti mi hanno visto mi hanno trattato come fossi il diavolo” – ha raccontato Minnocci all’Adnkronos – “La Digos si è girata, mi hanno detto di non muovermi e a me è risalito l’odio del passato, come se fossi tornato indietro nel tempo. Mi hanno trattato come un bandito e questo non è giusto perché io sto cambiando”.

Massimiliano Minnocci – spiega Il Tempo – è un ultrà della Roma divenuto popolare dopo un video che lo ritraeva sanguinante durante un arresto e alcuni guai con la giustizia. Dopo aver tentato di portare all’interno del campo sportivo di Paliano un mazzo di fiori, venedo repentinamente bloccato dagli agenti di polizia, Er Brasile non ha insistito. Si è limitato a consegnare loro i fiori chiedendo di poggiarli vicino alla bara, prima di allontanarsi. E ha concluso: “Il Brasiliano che si ripulisce non serve più a nessuno. Per certa gente è meglio se non cambi mai, perché gli fai comodo”.

Samanta Airoldi

Fonte: Adnkronos, Il Tempo

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