La decisione del PD di votare per il Sì al referendum del 21 settembre ha mandato su tutte le furie lo scrittore Roberto Saviano, che accusa Zingaretti e tutta la classe dirigente di omissione su tutte le questioni fondamentali del Paese
Alla decisione presa lunedì scorso dal Partito Democratico di schierarsi a favore del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari, lo scrittore Roberto Saviano ha reagito malamente. Bugiardi, non sarebbero altro quelli del PD. Per questo, fa sapere lo scrittore campano in un tweet, “dopo la scelta della direzione Pd voterò continuamente No. E il mio sarà un voto contro questa classe dirigente”. Se la prende con la classe politica che, nelle sue parole, “si occupa dell’inessenziale, poiché ha necessità di eludere la complessità”. E tra le cose non essenziali, ci sarebbe appunto il referendum sul taglio dei parlamentari. Saviano rincara la dose contro i democratici, incapaci di prendere qualunque decisione, e spara contro tutti in un’intervista a La Stampa. “Non se ne può più di chi non ha una posizione su nulla e giustifica la propria esistenza da 25 anni prima in opposizione a Berlusconi e poi a Salvini. Indignandosi quando sono all’opposizione e lasciando tutto immutato (per meglio gestire il potere) quando sono al governo”.
È il quadro feroce che lo scrittore di Gomorra traccia del presidente del partito Nicola Zingaretti, che invece di fare politica, si dedica all’arte della sopravvivenza. Leadership, infatti, non sarebbe la parola giusta da attribuire a Zingaretti, che mostra “grande determinazione” sulle stupidaggini – “cazzate” dice Saviano – e si “defila sulle questioni fondamentali”, come quella delle politiche migratorie e della situazione in Libia, su cui Saviano è particolarmente deluso e accusa i democratici di una vera e propria “inversione di rotta”. “Il dramma libico è talmente enorme che solo la storia potrà rendere giustizia all’immane sofferenza di esseri umani che preferiamo ‘gestire’ pagando direttamente i loro carnefici”, afferma. E sul referendum per il taglio dei parlamentari, non ha mezzi termini e ricorre alla definizione di schizofrenia: “una serie di pensieri lucidi che ruotano attorno a un pensiero delirante. Ecco, c’è il dibattito sul referendum che è anche godibile se sei un costituzionalista o un politologo; ma questo dibattito riguarda una questione tanto inutile per il futuro del nostro Paese da essere offensivo in sé il solo chiedersi per cosa votare”.
Un tempo imbelle viviamo, popolato da questi supervivientes profesionales il cui unico obiettivo è esserci sempre, comunque e a ogni costo. Che dire? “Ma andate a cagare, voi e le vostre bugie" (cit.).
— Roberto Saviano (@robertosaviano) September 8, 2020
Questione su cui il PD voterà per il Sì, quando a un certo punto sembrava che tendesse per il No. Non importa, dice Saviano, perché si tratta di un partito succube di una gravissima mancanza di identità politica, che non ha una posizione chiara sulle questioni più rilevanti. “È vapore acqueo”, conclude.
Fonte: Roberto Saviano Twitter, La Stampa
Thais Palermo