Silvia Doriguzzi aveva 19 anni quando morì dopo un bagno notturno nel lago di Garda.
Era il 18 giugno quando Silvia Doriguzzi, una giovane di 19 anni che stava partecipando ad una festa con alcuni amici in riva al lago di Garda perse tragicamente la vita dopo un bagno nel lago. Come ricorda Fanpage la giovane si trovava sulla sponda del lago presso Pescheria del Garda con alcuni coetanei: dopo la festa, verso l’alba, Silvia si tuffò nel lago per non risalire mai più. Sulla scena, era presente un ispettore della polizia di frontiera, Mauro Trinca Rampelin, che si trovava sul posto in veste non ufficiale, in campeggio con la famiglia: temendo il peggio, l’uomo allertò dubito le autorità, tuffandosi a sua volta nelle acque del lago.
Soltanto quando giunsero le Forze dell’Ordine ad aiutarlo nelle ricerche però l’uomo riuscì a ritrovare la giovane, che ormai era rimasta sott’acqua per diversi minuti, sotto un pontile. I Carabinieri – riporta Il Messaggero – continuarono a praticare a Silvia la respirazione artificiale senza sosta nei 10 minuti che servirono ai soccorritori del 118 per raggiungere la riva del lago. Nonostante gli sforzi dei paramedici e la disperata corsa all’ospedale Pederzoli di Pescheria, Silvia Doriguzzi non ce la fece. La dinamica della tragedia non è mai stata del tutto chiarita: secondo le prime ricostruzioni delle autorità la 19enne aveva battuto la testa durante il tuffo perdendo i sensi, rimanendo poi bloccata sott’acqua.
Silvia Doriguzzi – riferisce Il Gazzettino – era originaria di Pieve di Cadore in provincia di Belluno ma viveva da tempo a Longarone con la madre ed il compagno della donna. Dopo aver frequentato l’istituto Da Vinci di Belluno, aveva deciso di abbandonare gli studi per lavorare e, dopo un’estate come animatrice presso il Flamingo sul lago di Garda, si era innamorata di quella zona dove avrebbe presto iniziato a lavorare come barista. La ragazza avrebbe compiuto 20 anni proprio questo mese. Gli amici hanno voluto ricordarla con alcuni messaggi sui social: “In quanti abbiamo fatto festa a vent’anni come te bevendo un po’ troppo? Io sicuramente. Riposa in pace, Silvia”, uno dei tanti messaggi: “Una ragazza piena di energia, ti abbiamo conosciuto per poco tempo ma la tua perdita ci ha shoccato” scrive un ex collega della giovane che ha lavorato con lei al Flamingo. La tragedia sconvolse la provincia di Verona, colpita proprio in quei giorni da una sequela di decessi per Citrobacter nell’istituto ospedaliero più grande della zona.
Fonte: Fanpage, Il Messaggero, Il Gazzettino