Il sindaco di Milano, il dem Beppe Sala, ha bollato di “fiasco assoluto” il bando online indetto dal Governo per trovare insegnanti disposti a trasferirsi in Lombardia. Il problema di fondo sono gli stipendi troppo bassi.
Il sindaco di Milano, il dem Beppe Sala, ha bollato di “fiasco assoluto” il bando online indetto dal Governo per trovare insegnanti disposti a trasferirsi in Lombardia, riferisce il Corriere della Sera. “Numeri risibili rispetto ai bisogni”, ha detto il primo cittadino, che ha ammesso che “anche il Comune ha dovuto sudare sette camicie per trovare le 200 educatrici da inserire nelle scuole dell’infanzia”. Sono state le dichiarazioni di Sala al convegno “Quale sanità a Milano. Le sfide post-Covid”, organizzato da Cgil con Cisl e Uil. Anche il sindacato Gilda degli insegnanti ha definito un flop il bando online, non solo in Lombardia ma anche nel resto d’Italia, riferisce TG Sky 24. Il sindacato prevede infatti un numero di posti vacanti “esorbitante”, che farà “schizzare le supplenze” a quota oltre le 200mila persone.
Per Beppe Sala, comunque, il problema centrale della mancanza di insegnanti resta la questione degli stipendi. Il sindaco era stato al centro delle polemiche mesi fa quando aveva dichiarato che i costi di vita di Milano non sono gli stessi di quelli di Reggio Calabria, e che quindi i funzionari pubblici non potevano guadagnare lo stesso importo. “È intrinsecamente sbagliato che un dipendente pubblico guadagni gli stessi soldi in quanto il costo della vita è diverso”, aveva detto, attirandosi le critiche da più parti.
Ma per il sindaco, il problema rimane proprio quello, e lo ha ribadito in occasione del convegno organizzato al sindacato i giorni scorsi. “Oggi se vuoi fare l’educatrice devi essere laureata e prendi 1300 euro netti al mese”, ha sottolineato Sala. E qui arriviamo al punto: non c’è bisogno di essere laureato per fare il sindaco di Milano o il deputato, ma devi esserlo per fare l’educatore”. In conclusione, il sindaco ha lanciato un appello per lasciare da parte le divisioni ideologiche e affrontare il nocciolo del problema: “Avremo prima o poi la volontà di andare a riflettere su questioni così delicate senza metterci in contrapposizione ideologica o senza voler strumentalizzare? E questo vale anche per la sanità“, ha concluso.
Fonte: Corriere della Sera, TG Sky 24