Mentre le Ong allarmano il Governo, Giuseppe Conte avrebbe deciso di prendere tempo, rinviando ad ottobre i nuovi decreti sicurezza.
Una pandemia ancora in atto; la ripartenza scolastica ancora tutta da decidere; l’incombenza della crisi economica che grava sui lavoratori; i tanti nodi da sciogliere circa la ripartenza che, dopo la pausa estiva, torna a preoccupare. Sono queste solo alcune delle problematiche che gravano a Palazzo Chigi, ma come se non bastasse a preoccupare è anche il boom di migranti; gli sbarchi a raffica che mettono sotto pressione Lampedusa; la preoccupazione per la gestione della questione. In zona Sar la Sea Watch 4 che chiede un porto all’Italia, dopo aver ricevuto il no di Malta, e con a bordo 370 persone 4 soccorse dalla nave di Banksy. Inoltre, informa Repubblica, nella stessa aria c’è la Louise Michel, mentre stanno per arrivare la Mare Jonio di Mediterranea e la Open Arms, in team con Emergency. Il rischio, andando di questo passo, è che le navi umanitarie potrebbero ritrovarsi con più di un migliaio di persone a bordo.
Ma se fino ad ora l’Italia ha fatto affidamento sull’accordo di Malta sulla redistribuzione dei richiedenti asilo, concedendo un porto alle Ong, la Sicilia ora è piena e carica. E si deve evitare, tra l’altro, che se mai si chiedesse ad altre regioni un approdo per le imbarcazioni di soccorso il risultato sarebbe una nuova furia dei governatori, come accaduto già con Nello Musumeci. Inoltre, la pandemia complica il quadro e la paura che gli sbarchi possano propagare il contagio non migliora la situazione. Ad Amantea, informa Il Giornale, sono risultati positivi 25 migranti ed è scoppiata una rivolta anti-migranti. Una situazione che preoccupa tutti ma soprattutto il Ministro Luciana Lamorgese che chiede una spalla su cui poggiarsi a Giuseppe Conte. Chiede una linea chiara, un’indicazione politica per decidere. Eppure, sembra che il Premier pensi di far slittare a ottobre le modifiche ai decreti sicurezza. Ciò che è certo, comunque, è che l’approccio tecnico del Viminale risulta comunque scarno per gestire soprattutto la pressione migranti in Sicilia. E si deve evitare che altri governatori facciano muro.
A complicare il quadro, il fatto che manca ormai poco alle elezioni. E se da un lato i governatori leghisti mantengono la linea del no agli sbarchi, anche quelli di centrosinistra allontanano la questione, impegnati in campagna elettorale. Per questo, Lamorgese chiede a Conte un segnale deciso, una parola di difesa pubblica, una strategia condivisa sulla gestione dei flussi, Conte, però, sembra come bloccato, travolto dai problemi, preoccupato. E sostiene il Movimento, deciso a rinviare ancora la modifica dei decreti sicurezza grillo-leghisti. La paura è che qualsiasi intervento potrebbe generare nuove partenze. E così, Conte prende tempo sui dossier. Il decreto con le nuove norme potrebbe slittare almeno fino a ottobre, comunque dopo le Regionali. “Quanto sta avvenendo nel Mediterraneo dimostra che i decreti Salvini non servono a niente. Siamo mesi che diciamo che vanno cambiati: se i nostri alleati ci avessero dato retta, staremmo meglio. Ora, però, per favore, sbrighiamoci”, ha pressato Nicola Zingaretti. Ma, in realtà, il testo della modifica è fermo sul tavolo a Palazzo Chigi.
Fonte: Repubblica, Il Giornale