I dati del monitoraggio settimanale sulla diffusione del Coronavirus in Italia elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute rivelano una situazione in peggioramento, anche se non ci sono emergenze nelle strutture ospedaliere. Sono 1.799 i focolai attivi.
Con un aumento dei casi rilevati di Coronavirus da cinque settimane consecutive, L’Italia si trova in una “fase di transizione al momento in progressivo peggioramento”. Bisogna essere pronti, quindi, “all’attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione negativa”. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid in Italia, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute. I dati, riportati dal Fatto Quotidiano, sono relativi al periodo che va dal 24 al 30 agosto, aggiornati al primo settembre. Il report indica un aumento dei casi in 13 regioni e segnala 649 nuovi focolai, che arrivano così, in totale, a 1.799. Si conferma anche l’abbassamento della età mediana dei contagiati rispetto alla prima fase della crisi. I nuovi infetti hanno infatti una media di 32 anni. Un altro numero che spaventa gli esperti è l’indice di trasmissione nazionale, cosiddetto Rt, calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo dal 13 al 26 agosto, pari a 1,18. Il numero, prosegue il rapporto, indica che “al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da Stato estero (categorie non mutuamente esclusive), vi è stato un aumento del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese”. Gli esperti confermano che la situazione in Italia è migliore rispetto ad altri Paesi europei, ma avvertono che ad oggi c’è una trasmissione diffusa del virus “su tutto il territorio nazionale”, provocando focolai anche di “dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero”. Per questo, si legge ancora, è fondamentale “mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie”.
Quindi, anche se non c’è una vera emergenza né una congestione a livello delle strutture sanitarie né delle terapie intensive, non bisogna abbassare la guardia. L’avvertimento era già stato dato qualche giorno fa dal ministro della Salute Roberto Speranza, durante l’informativa al Senato sull’emergenza coronavirus, nella quale ha toccato temi sensibili quali l’apertura delle scuole, i verbali segreti del Comitato Tecnico Scientifico e il problema delle mascherine. Lo riporta Libero Quotidiano. Nell’occasione, Speranza ha rivolto un appello ai giovani, che sono diventati i principali vettori dell’aumento dei contagi ad agosto. Il ministro, già a luglio, dopo l’allentamento delle misure restrittive e la ripresa della movida in molti locali, aveva lanciato un monito, invitando alla prudenza per evitare nuove chiusure.
Fonte: il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano