I legali di Luca Cavazza si preparano ad affrontare lo scandalo che ha travolto l’ex candidato Leghista.
Festini hard a base di cocaina in quella che i giornali hanno già ribattezzato “Villa Inferno”: è in questa vicenda che si è ritrovato coinvolto l’ex candidato leghista Luca Cavazza. L’uomo, che lavora come agente immobiliare, è stato accusato da una ragazza di 17 anni di aver adescato lei ed altre giovani ad una partita di basket della Virtus Pallacanestro Bologna per condurle presso la villa dell’imprenditore Davide Baccei appena fuori Bologna, dove sarebbero stati offerti loro denaro e cocaina in cambio di sesso – ricorda Il Messaggero. La minorenne è stata convinta a sporgere denuncia dalla madre che ha trovato alcuni video hard sul suo cellulare. Proprio la sua deposizione è la principale prova a sostegno del coinvolgimento dell’ex candidato della Lega nei bagordi di “Villa Inferno”: “Ci ha anticipato che nella villa avremmo consumato cocaina. Quando siamo arrivati, c’erano almeno dieci persone che si drogavano” – le parole della giovane.
Ma secondo i legali della Difesa, Luca Cavazza sarebbe estraneo ai fatti e in possesso di prove che possono scagionarlo: “La vicenda non si è svolta come affermato dal testimone dell’accusa. Il nostro assistito può provarlo e lo farà nella sede opportuna” – ha dichiarato l’avvocato Massimiliano Bacilleri che assieme al suo collega Ercole Cavarretta si occupa della difesa legale di Cavazza. Bacillieri ha chiesto che la vicenda sia giudicata da chi di dovere, invitando giornalisti e opinionisti a non accusare il suo assistito prima che i giudici abbiano emesso il verdetto, sottolineando che all’interno della villa non sono stati commessi abusi e che nessuno è stato costretto a presentarsi alla villa: “Nessuna ragazza ha ricevuto minacce ne è stata forzata fisicamente o psicologicamente dal nostro assistito. Comprendo il clamore mediatico intorno a questa vicenda che è molto grave. Chiedo tuttavia che il mio assistito non sia bollato come colpevole sui social e sui giornali: sarà un giudice a trarre le sue conclusioni nella sede opportuna che è un’aula di tribunale”, commenta il legale – riporta Huff Post – riferendosi con tutta probabilità alle reazioni di alcuni avversari politici di Cavazza come Nicola Frantoianni, portavoce di Sinistra Italiana, che giusto ieri ha detto la sua sulla vicenda in un post su Facebook: “Chiedono verità per Bibbiano e poi favoriscono la prostituzione minorile. Chissà perchè questi personaggi sono sempre parte della Destra”, il suo commento.
Intanto la Lega di Matteo Salvini ha preso le distanze dall’ ex collaboratore che ha corso a gennaio per le regionali in Emilia Romagna assieme al senatore Lucia Borgonzoni, dichiarando che l’uomo non risulta iscritto al partito e che non è nemmeno in possesso del tesserino. Gli avvocati di Luca Cavazza chiedono adesso che al loro cliente siano concessi gli arresti domiciliari – già disposti per altre persone coinvolte nel caso. Anche i legali di Davide Bacci hanno presentato la stessa domanda, specificando che l’uomo non trascorrerà il periodo detentivo che precede il processo a Villa Inferno ma a casa del padre.
Fonte: Huffington Post, Il Messaggero
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