Altri due vanno via e sondaggi da incubo: il M5S vicino al punto di rottura

Secondo lo statistico Renato Mannheimer, i sondaggi danno il Movimento Cinque Stelle in forte calo in vista delle Regionali.

 

 

Il 33% ottenuto alle elezioni politiche del 2018 e perfino il 17% delle europee di maggio sono solo bei ricordi. Stando agli ultimi sondaggi il Movimento Cinque Stelle rischia una grossa debacle politica alle elezioni Regionali del 20 e 21 settembre. Il partito fondato dal defunto imprenditore Gianroberto Casaleggio e da Beppe Grillo – riporta Il Giornale – non sta attraversando il suo momento migliore: tra conflitti con il principale alleato di governo – il Partito Democratico – e deputati che continuano a lasciare le fila del movimento, i pentastellati si preparano ad affrontare una dura prova. Giusto ieri, il segretario del PD Nicola Zingaretti ha espresso il suo dissenso verso la decisione dei vertici pentastellati di correre autonomamente per l’elezione in cinque regioni su sei, contribuendo ad isolare il Centrosinistra e a facilitare le cose per l’Opposizione che arriva molto più coesa a questo impegno politico: “Se qualcuno non crede in questa coalizione di Governo è tempo di dirlo chiaramente”, le parole del segretario Dem. Infatti, soltanto in Liguria PD e Cinque Stelle hanno deciso di fare fronte comune, sostenendo entrambi il candidato Ferruccio Sansa, giornalista e scrittore, contro il governatore uscente Giovanni Toti.

Nel giro di 48 ore inoltre, sono state registrate altre due defezioni dal Movimento: si tratta dei deputati Paolo Lattanzio e Piera Aiello che in un lungo comunicato – riferisce Fanpage – si è detta “delusa” dalla svolta presa dalla politica del partito che non rispecchierebbe più gli ideali dello scomparso Casaleggio: “Ad attirarmi fu l’innovazione portata da un partito che proponeva candidati onesti scelti tra cittadini modello. Ma di questa presunta trasparenza, non ne ho visto l’ombra in anni di impegno politico. Per fare un esempio, le persone che si sono impegnate nell’antimafia non hanno mai avuto la formazione necessaria per operare come si deve”. Lattanzi e Aiello sono soltanto gli ultimi nomi di una lunga lista di parlamentari che si sono allontanati di loro spontanea volontà, a volte cambiando radicalmente schieramento. A questi, se ne aggiungono almeno tre, allontanati dal partito.

Fattori che contribuiscono ad aggravare la situazione del Movimento Cinque Stelle, già descritta come tragica dai sondaggi, analizzati dallo statistico Renato Mannheimer: “Il risultato più probabile al momento è una vittoria per quattro regioni contro due dello schieramento composto da Lega, Fratelli d’Italia e azzurri che nuocerebbe non soltanto ai Cinque Stelle ma agli alleati del PD”, spiega lo specialista. Le previsioni peggiori darebbero il partito sotto il 10% dei consensi: un risultato storico – non nel senso buono del termine: “Mi pare improbabile una tale catastrofe ma sicuramente il crollo nei consensi sarà pesante: questo potrebbe dare il via ad una nuova ondata di fuoriusciti dal partito. Sarà il caos”, conclude Mannheimer. Un crollo nei consensi che potrebbe peggiorare sul lungo termine se la decisione di ricandidare come primo cittadino di Roma Virginia Raggi dovesse causare la sconfitta del Movimento anche alle comunali della Capitale: le dichiarazioni ingiuriose del co-fondatore Beppe Grillo che non sono piaciute ai cittadini romani sicuramente non migliorano i risultati dei sondaggi sotto quel profilo.

Fonte: Il Giornale, Fanpage

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