“Se non accogliamo i migranti, l’epidemia non ci avrà insegnato nulla”, dice l’arcivescovo di Palermo

L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice invita i concittadini a riflettere sul razzismo. Intanto gli sbarchi dei migranti sull’isola continuano.

 

In occasione del 67simo anniversario del miracolo della lacrimazione di Maria di Siracusa, l’arcivescovo della chiesa palermitana Corrado Lorefice è intervenuto anche sulla questione dei migranti. Il monsignore ha voluto cogliere l’occasione per invitare i suoi concittadini – e in generale tutti i siciliani – a riflettere sulla realtà che si nasconde dietro gli sbarchi, che proseguono a ritmo sostenuto, dato che le persone che attraversano il Mediterraneo rischiano la vita e fuggono spesso da Paesi con realtà sociali ed economiche molto difficili: “Il Mare Mediterraneo è in questi tempi il più grande simbolo del dolore, un vero calvario. Il nostro mare incarna e riassume tutte le più grandi sofferenze della nostra epoca”, ha affermato l’arcivescovo invitando all’inclusione dei migranti – riporta La Sicilia. “Non dobbiamo lasciare che il demone del razzismo prenda il sopravvento: il rischio è il ritorno ad un mondo diviso come lo era il nostro paese tra nord e sud, tra ricchi e poveri”, continua l’uomo di fede con un evidente riferimento al divario economico tra nord e sud Italia che per anni ha logorato la penisola e che a volte causa episodi di pregiudizio e discriminazione: “Se lasciamo che intolleranza ed esclusione vincano, dimostreremo soltanto che la pandemia non ci ha insegnato assolutamente nulla”.

Quasi contemporaneamente a Lampedusa ci sono stati episodi di tensione con numerose persone scese in piazza a protestare contro gli sbarchi che non si fermano neppure oggi – riferisce Il Giornale . Il sindaco Totò Martello è intervenuto per tranquillizzare la situazione e calmare gli animi dopo le minacce di uno sciopero generale: “A Lampedusa la situazione è molto seria: si rischia una rivolta sociale”, spiega il primo cittadino a sua volta attaccato da alcuni concittadini. Il malcontento popolare nasce dal fatto che gli sbarchi hanno ridotto il turismo sull’isola quest’estate, già colpito duramente dalla pandemia di Coronavirus – a detta di alcuni abitanti del comune siciliano. Dal Viminale però non è ancora arrivata una risposta concreta: infatti, giungeranno soltanto mercoledì le tre navi che dovrebbero alleggerire l’hotspot di Lampedusa il quale, al momento, ospita più di mille persone a fronte di una capienza di poco più di un centinaio. Per questo motivo, il governatore della regione Sicilia Nello Musmeci ha dichiarato di non avere intenzione di tornare sui suoi passi riguardo l’ordinanza di sgombero dai migranti dell’isola, giudicata dal Governo “illegittima” e sospesa dal Tar. Ora il Premier Giuseppe Conte dovrà incontrare Musumeci per discutere a quattr’occhi della situazione e studiare un sistema per alleggerire il peso che la Sicilia sta sopportando da più di un anno.

 

Fonte: La Sicilia, Il Giornale

 

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