Il Governo arriva poco coeso alle elezioni regionali al referendum sul taglio dei parlamentari. Turbato il segretario del PD Nicola Zingaretti.
A meno di un mese dalle elezioni regionali e dal referendum sul taglio dei parlamentari, il Governo appare meno coeso del previsto, almeno questa è la visione del segretario del PD Nicola Zingaretti. Il leader dei Dem infatti – riferisce Huffington Post – ha criticato apertamente l’operato di alcuni dei membri della coalizione al Governo e ha chiesto in particolare una linea comune proprio riguardo il referendum. La preoccupazione non solo di Zingaretti ma dell’intero Partito Democratico infatti è che da un lato le elezioni regionali possano segnare una risalita del Centrodestra ma dall’altro lato che il referendum possa dividere lo stesso PD: “Nonostante il partito sia ancora diviso sul taglio dei parlamentari, mi sembra evidente che la coalizione di Governo si sta orientando verso il ‘no’ soltanto per colpire noi democratici. Se qualcuno non crede più in questa alleanza di Governo e vuole andare al voto, lo dica chiaramente”. Zingaretti ha voluto anche scrollarsi di dosso le accuse ricevute negli ultimi mesi di voler a tutti i costi salvare il Governo giallorosso di fronte ad un eventuale crisi.
Per quanto riguarda le elezioni regionali, al momento, i sondaggi peggiori assegnerebbero al Centrosinistra soltanto la Campania con Vincenzo De Luca. Mentre i rappresentanti dell’Opposizione risulterebbero competitivi o in vantaggio in tutte le altre – riporta La Repubblica. Gli ultimi dati raccolti, segnalano una situazione altalenante anche in regioni che la Sinistra pensava di aver blindato: è il caso delle Marche dove il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli appare in vantaggio – 43/47% – su Maurizio Mangialardi del PD – 35/39% – e della Toscana che vede Eugenio Giani staccare di poche lunghezze sul candidato leghista Susanna Ceccardi : 43/37% per il primo contro 39/43% per la seconda – dice Il Messaggero. In un contesto in cui il Centrosinistra sembra vacillare, il Ministro degli Esteri, il pentastellato Luigi Di Maio viene accusato dal PD di curare soltanto gli interessi dei Cinque Stelle a discapito dell’alleanza: in Toscana ad esempio la decisione di presentare un candidato a parte, Gian Mario Mercorelli, ha diviso il fronte della Maggioranza rafforzando l’Opposizione. Il segretario Dem ha affermato: “E’ un atteggiamento irresponsabile abbandonarci a reggere l’urto delle Destre da soli. Non è pensabile che dopo un eventuale debacle alle regionali il governo potrebbe continuare a collaborare come è avvenuto fino ad ora”.
Se fino ad ora a minare più di ogni altra cosa la stabilità dell’Esecutivo sono state questioni come il rientro a scuola– che secondo molti è il vero banco di prova del Governo Conte – lo scoglio delle due votazioni che avverranno tra tre settimane potrebbe seriamente incrinare gli equilibri della Maggioranza: “Sono convinto che ci siano ancora le condizioni per continuare questa esperienza di governo insieme. Ma perchè ciò accada, bisogna essere trasparenti e lasciar perdere furberie e stratagemmi politici”, conclude Zingaretti, auspicando che le sue parole non cadano nel vuoto.
Fonte: Repubblica, Huffington Post