Il portavoce della Commissione Europea per le Migrazioni Adalbert Jahnz su Lampedusa: “qualsiasi azione deve rispettare pienamente le leggi Ue sull’asilo”. Ma nessuno spiega perchè l’agenzia europea per le frontiere chiude un occhio per le navi del Mediterraneo
Mentre il premier Giuseppe Conte convoca il sindaco di Lampedusa Totò Martello e il presidente dellaRegione Sicilia Nello Musumeci per un vertice a Roma mercoledì, dalla Unione Europea fanno sapere che l’Italia deve rispettare le leggi comunitarie sull’asilo, e quindi, si sottintende: niente chiusura dei porti. Non sembra, almeno dalle prime indiscrezioni, che il Governo lavori su questa ipotesi. L’incontro di mercoledì, a cui saranno presenti anche i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e dell’Interno Luciana Lamorgese, punterebbe ad accordarsi su alcune agevolazioni economiche che si starebbero prevedendo per l’isola, e sul trasferimento dei migranti verso altre regioni, e forse, verso altri Paesi dell’Unione.
Per questo l’argomento è di particolare interesse per il portavoce della Commissione Europea per le Migrazioni Adalbert Jahnz. Durante il briefing on line con la stampa a Bruxelles, riportato da AdnKronos, Jahnz ha dichiarato, per quanto riguarda ciò che sta avvenendo sull’isola di Lampedusa, di seguire la situazione da vicino, affermando che la Commissione lavora a stretto contatto con le autorità italiane sulle questioni migratorie. Ma ha anche ricordato, come a rinfrescare la memoria del Governo italiano, che da poco è stata condotta una missione in Tunisia, in cui sono stati promessi aiuti economici al Paese, dal quale negli ultimi mesi sono aumentate le partenze di migranti irregolari verso le coste italiane. Il portavoce sembra punzecchiare l’Esecutivo sull’efficacia degli accordi presi di recenti con il Paese nordafricano, ma non risparmia neanche il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Parlando dell’ordinanza del governatore volta a chiudere tutti gli hotspot, e successivamente sospesa dal Tar, il portavoce ha lanciato il monito: “Ricordiamo che tutte le azioni che vengono intraprese devono rispettare gli obblighi delle leggi sull’asilo dell’Ue e internazionali”. A riportarlo Open.
Ma se da una parte l’Unione Europea punta il dito contro l’Italia, dall’altra può anche essere accusata di fare vista grossa a un problema che dovrebbe interessare tutti i Paesi membri. E l’esempio è Frontex, l’agenzia europea per le frontiere che dovrebbe sorvegliare i bastioni dell’Europa in mare, per terra o dal cielo, e che ha fra i suoi compiti quello di monitorare i confini. A riportarlo Il Sole 24 Ore. Ci si chiede come mai una nave grande come quella arrivata ieri notte a Lampedusa, con a bordo 370 persone, sia sfuggita ai monitoraggi dell’agenzia nel Mediterraneo. L’organo, che coordina anche le operazioni marittime e alle frontiere terrestre esterne, ha una dotazione finanziaria e di uomini di tutto il rispetto: un budget di 333 milioni nel 2019, che dovrebbe arrivare a 1,9 miliardo nel 2025. Una dotazione senza pari nella storia delle agenzie Ue per compiti e finanziamenti, e che, quanto prima, dovrebbe convertirsi in un’attuazione all’altezza di questo budget.
Fonte: AdnKronos, Open, Il Sole 24 Ore
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