A seguito delle continue richieste di aiuto lanciate dalla nave Louise Michel, con 219 migranti a bordo, la Guardia costiera italiana è intervenuta mandando una motovedetta di Lampedusa. Ma la competenza era di Malta. E all’appello lanciato da Mediterranea Saving Humans il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli risponde con il silenzio.
Ci sono voluti una serie di Sos lanciati via Twitter dalla Louise Michel, la nave finanziata dall’artista britannico Banksy e battente bandiera tedesca, prima che la Guardia costiera italiana decidesse di intervenire. E lo ha fatto mandando sul posto una motovedetta classe 300 di Lampedusa, che ha imbarcato le 49 persone ritenute più vulnerabili – 32 donne, 13 bambini e 4 uomini – dei 219 migranti a bordo.
Molti dei profughi “hanno bruciature da carburante, sono in mare da giorni e ora vengono lasciati soli in una zona di ricerca e salvataggio. Ue (!)… Fate il vostro lavoro. Salvateli”, si legge sul Twitter della nave.
La Louise Michel – riferisce il Post – si trovava in difficoltà nella zona SAR – una zona di ricerca e soccorso – di competenza maltese. La nave con i 219 migranti a bordo aveva chiesto aiuto alle autorità italiane e a quelle maltesi perché, essendo lunga soltanto 31 metri, potrebbe trasportare al massimo 120 persone e non riusciva più a fare manovra. La nave ha ricevuto anche l’assistenza della Sea-Watch 4, che di recente è tornata in mare per i soccorsi nel Mediterraneo, e che attualmente ha 201 migranti a bordo. Anche la ong italiana Mediterranea Saving Humans ha lanciato su Facebook un appello rivolto al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli. “La Louise Michel ha salvato 219 persone. A bordo con loro ci sono dieci membri dell’equipaggio che da ore chiedono aiuto e soccorso alle istituzioni italiane ed europee. Nessuna risposta. Nessuna risposta. Nessuna risposta. Sono a due ore da Lampedusa. Salvateli.”
Post di Mediterranea Saving Humans su Facebook
Il ministro sembrava non aver colto l’appello della ong e, così come i rappresentanti di altri Paesi dell’Unione Europea,mantenendo il silenzio. La ricostruzione di quanto accaduto è stata fornita dal comando generale italiano delle Capitanerie di Porto – riporta il Fatto Quotidiano. Stando alle dichiarazioni ufficiali, la responsabilità iniziale spettava a Malta. Infatti la Louise Michel, avrebbe avvistato, in area di responsabilità maltese, “un gommone con a bordo circa 130 migranti, in precarie condizioni di navigabilità”, si legge nella nota. Informata dell’avvistamento l’autorità maltese, responsabile per le attività di ricerca e soccorso in quell’area marittima, la Louise Michel avrebbe proceduto in un primo momento al trasbordo di 97 migranti, ricoverandone i restanti 33 in una zattera di salvataggio. Delle attività in corso sarebbe stata data informazione anche allo stato di bandiera dall’unità – la Germania – , oltre che al Rescue coordinantion center maltese che, successivamente ed anche in ragione del previsto peggioramento delle condizioni meteo marine in zona, avrebbe contattato il centro nazionale di soccorso della Guardia costiera di Roma, chiedendo l’intervento di assetti navali per prestare assistenza. “È alla luce di questa richiesta che la Guardia Costiera italiana ha deciso di inviare la motovedetta da Lampedusa”, spiega il Comando.
Fonte: Il Post, Il Fatto Quotidiano, Louise Michel FB, Mediterranea Save Humans Twitter
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