Il Pil italiano ha subito un calo del 12,8% nei mesi di lockdown. Ma il Ministero dell’Economia Roberto Gultieri prevede miglioramenti.
Gli economisti sapevano già che il Pil italiano sarebbe crollato a causa del lockdown. Ciò che nessuno si sarebbe aspettato però è un calo di tale entità: secondo le ultime statistiche Istat – riportate da Il Corriere della Sera – il Prodotto Interno Lordo del nostro Paese è precipitato del 12,8%. Le previsioni peggiori effettuate alcuni mesi fa si aggiravano intono al 10% ma a quanto pare il blocco totale dell’Italia ha influito ancora più pesantemente sul sistema economico nazionale. A contribuire in modo molto gravoso su questo dato c’è senz’altro il crollo delle esportazioni che sono calate addirittura del 26,4% – sempre nel periodo di lockdown: “I dati in nostro possesso segnalano un’ eccezionale mancanza di crescita per la nostra economia, dovuta alla quarantena per il Covid. Si tratta di un dato senza precedenti”, dice un portavoce dell’Istat – riferisce La Repubblica. Anche i consumi interni non sono stati risparmiati dalla quarantena: “A trascinare la caduta del PIL ha contribuito una grande diminuzione di scorte e richiesta interna di prodotti e servizi” – sempre secondo gli esperti dell’Istat.
In Europa anche Nazioni con un Pil maggiore rispetto a quello italiano segnalano situazioni molto gravi: è il caso di Gran Bretagna (-20,4%) e Germania (-9,7%). Male anche altri Paesi dell’Eurozona come Spagna (-18,5%) e Francia (-13,8%) che potrebbe vedere un peggioramento anche maggiore a causa della preoccupante risalita dei contagi. Infatti, ad essere determinante per un miglioramento o un peggioramento della situazione in numerosi settori sarà proprio la situazione sanitaria: per gli economisti, se i contagi dovessero risalire, sarebbe un vero disastro. Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri però invita tutti a guardare anche l’aspetto positivo di questa sfilza di dati demoralizzanti: “In seguito a questo forte calo nel Pil, è prevedibile un rimbalzo i cui effetti saranno tangibili già nei prossimi mesi”, le parole del Dem che ricorda come la situazione sia così grave a causa di una misura inedita – quella del blocco quasi completo dell’economia di interi Paesi – che si spera non dovrà mai essere ripetuta – dice Ansa.
L’aspetto più preoccupante di questo pesante calo nel Pil per i lavoratori italiani tuttavia è sicuramente il rischio di un forte taglio dei posti di lavoro. Nonostante il blocco dei licenziamenti infatti le statistiche parlano dell’11,8% di posti di lavoro in meno: si tratta soprattutto di giovani con contratti a tempo determinato che sono stati risolti dai datori. Non solo: la Banca d’Italia prevede una diminuzione ulteriore dell’occupazione che andrà a colpire un milione di lavoratori impegnati nei più svariati settori e – non ultima – una maggiore difficoltà nel trovare un posto fisso per chi si affaccia in questi mesi sul mondo del lavoro. Il governo Conte ha tentato di arginare queste conseguenze del lockdown con un blocco mobile dei licenziamenti che però è stato aspramente criticato da alcuni sindacati, convinti che la misura sia una violazione dei diritti delle aziende, che non aiuti i lavoratori e che soprattutto sia solo un aiuto temporaneo che prima o poi dovrà essere revocato. Forse, soltanto grandi investimenti nelle aziende potranno evitare quella che potrebbe diventare la peggiore crisi economica di sempre per l’Italia.
Fonte: Corriere della Sera, Repubblica, Ansa
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