Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, cambia idea sull’ordinanza del governatore della Sicilia Nello Musumeci per lo svuotamento degli hotspot dell’isola. Fino a pochi giorni fa era d’accordo, ora le definisce una un’assurdità
Il Governo Conte ha ottenuto la sospensione dell’ordinanza emanata lo scorso venerdì dal governatore della Sicilia Nello Musumeci che prevedeva lo svuotamento di tutti gli hotspot e dei Centri di accoglienza presenti sull’isola. Il presidente del Tar Sicilia Maria Cristina Quiligotti – riporta Il Gazzettino di Sicilia – ha scritto “Le misure adottate con l’impugnato provvedimento sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle regioni. Sebbene disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale, involvono e impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato”. Il Tar ha inoltre sottolineato che il governatore Musumeci non ha fornito alcuna prova concreta sull’esistenza di una situazione di emergenza sanitaria direttamente riconducibile agli immigrati sbarcati in Sicilia.
Nel corso dell’ultima settimana diversi erano stati i sindaci che si erano schierati contro le politiche migratorie adottate dal Governo in questo specifico frangente. Non solo il sindaco di Lampedusa Totò Martello che da tempo chiede un intervento per una situazione oltre il limite del gestibile. Anche alcuni sindaci di Centrosinistra, come il primo cittadino Dem di Trapani o la pentastellata che amministra la cittadina di Augusta avevano rifiutato lo sbarco della nave quarantena Aurelia. E dalla parte di Nello Musumeci si era schierato anche Cateno De Luca, primo cittadino di Messina che addirittura aveva esortato “tutti uniti contro Roma”. Lui stesso, solo pochi giorni fa, aveva sostenuto che dal 28 agosto avrebbe chiuso il Centro di accoglienza della città in seguito alla quinta fuga dei migranti ospitati e aveva sarcasticamente invitato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese “ad andare a Messina a bere un caffè” per rendersi conto di quanto i cittadini fossero spaventati per i rischi sanitari. E addirittura a marzo il ministro Lamorgese aveva denunciato il sindaco De Luca a causa dei suoi ripetuti attacchi contro di lei e contro il Governo. Denuncia alla quale De Luca aveva risposto fieramente: “Ho scoperchiato le vergogne di Stato”.
Ma – riporta Adnkronos – dopo che il Viminale ha impugnato l’ordinanza, De Luca sembra aver cambiato idea e atteggiamento. E in modo radicale. “Musumeci è una mia pessima imitazione. Non ha mai amministrato neanche un condominio, non sa come si amministra. La sua ordinanza è del tutto fuori luogo.
Io se firmo una ordinanza prevedo anche un percorso attuativo – insiste De Luca – Qual è il percorso di Musumeci? Inutile che continuiamo a dire ‘minchiate” e ancora: “Musumeci fa l’ordinanza e solo dopo dispone gli accertamenti. Non conosce l’Abc.”. Secondo De Luca dietro l’ordinanza – mal concepita – di Musumeci, ci sarebbe la “mano invisibile” della Lega. Ovvero: l’ordinanza sarebbe servita da manifesto leghista in vista delle regionali. Infatti conclude: “Mi ha meravigliato la stupidità di Musumeci. Io avrei detto alla Lega: faccio l’ordinanza, ma voi fatela fare anche a Zaia e agli altri governatori così avviamo un percorso di confronto -scontro tra territori e Governo”.
Samanta Airoldi
Fonte: Il Gazzettino di Sicilia, Adnkronos
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