Scuola, non passa la paura: “I genitori non devono misurare la febbre ai figli”

Ancora critiche su come è stato previsto il rientro a scuola dal Governo: secondo l’infettivologo Massimo Galli misurare la temperatura degli studenti non basta.

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi sono 19.195, +757 rispetto a ieri. nelle ultime ventiquattro ore 4 morti che portano il totale a 35.441. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 205.662 con un incremento di 192 unità. i pazienti ricoverati sono 1045, +74 da ieri mentre nelle terapie intensive 65 assistiti, – 4 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 260.298, +953 rispetto a ieri.

Il professor Galli boccia il piano di Azzolina

Alle tante critiche ricevute dal ministro Lucia Azzolina in merito al pianto per il ritorno a scuola in sicurezza, si aggiungono ora anche le perplessità del professor Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano. Il medico, che è già intervenuto più di una volta per dare la sua opinione sull’operato del governo Conte durante la crisi sanitaria, è convinto che non basterà monitorare la temperatura degli studenti per diminuire i rischi di nuovi focolai: “Misurare la temperatura a casa è una pessima idea: per prima cosa, quanti termometri diversi esistono? Con quante tarature variabili? Non ci si può aspettare che i genitori misurino perfettamente ogni giorno la temperatura dei figli”– riferisce Huffington Post. La soluzione migliore secondo il primario del Sacco sarebbe dotare le infrastrutture scolastiche di personale medico come succedeva in passato, dando al personale sanitario della scuola il compito di misurare la temperatura corporea degli studenti: “E’ evidente che la temperatura va misurata a scuola con lo stesso identico strumento. Anche perchè ci sono casi in cui il genitore potrebbe avere difficoltà ad esempio se ha più di un figlio da portare a scuola alla stessa ora”.

Il piano per il rientro a scuola che – secondo quanto dichiarato dal ministro Azzolina – sarà presentato ufficialmente a fine mese. Il professor Galli ha voluto ribadire anche un’altra sua opinione ossia che non si può fare troppo conto sul fatto che un vaccino anti-Covid sarà presto disponibile: “Naturalmente io mi auguro che il vaccino sia distribuito in tempi ragionevoli. Ma bisogna tenere a mente che anche nella migliore delle ipotesi, ci vorranno mesi prima che il medicinale sia distribuito su larga scala. Non dobbiamo abbassare la guardia o si torna punto e da capo” – ha detto l’infettivologo in occasione di un’intervista su La7. Al momento, il ministero dell’Istruzione non ha ancora risposto ai dubbi dell’esperto.

Fonte: Huffington Post, La7, Ministero della Salute

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