L’ipotesi che Viviana Parisi abbia tentato di proteggere il figlio e sia morta accidentalmente non regge, secondo gli inquirenti. E alcuni dettagli sembrano determinanti.
Era il 3 agosto quando, percorrendo insieme l’autostrada Messina-Palermo a bordo di un’Opel Corsa, hanno avuto un incidente all’altezza della galleria Pizzo Turdo. La madre ha preso in braccio Gioele, ha scavalcato il guardrail e si è persa nel bosco
I primi risultati degli accertamenti tecnici effettuati dalla Polizia scientifica e di quelli sui tessuti confermano la tesi dell’omicidio-suicidio. Viviana Parisi, dopo aver ucciso il piccolo Gioele, 4 anni, è salita sul traliccio dell’Enel e si è lanciata da un’altezza di 15 metri. Tuffandosi come da un trampolino. Gli esami sui tessuti della donna hanno confermato questa ipotesi accertando la «consistenza dei tessuti, che varia con l’impatto». Il corpo è stato trovato a 3 metri di distanza dal traliccio dell’Enel. Nella caduta la giovane donna ha perso la scarpa che si era slacciata per effetto dell’impatto sul terreno, spiegano gli inquirenti. Sfuma l’ipotesi che Viviana sia scivolata. In quel caso il corpo si sarebbe dovuto trovare quasi ai piedi del pilone.
Il cadavere di Viviana Parisi era distante, riverso di lato. Non è mai stato spostato da quel punto esatto del ritrovamento.
Viviana Parisi era assediata dalle angosce e dalla paura. Suo figlio Gioele, 4 anni, quel giorno era con lei. E la mamma vedeva pericoli dappertutto, nemici da cui voleva proteggerlo. Ora gli accertamenti degli investigatori escludono una caduta accidentale, non c’erano bestie sotto al traliccio da cui scappare, non c’era un bambino da cercare dall’alto come sostengono i famigliari.
I familiari continuano a pensare che Viviana sia stata aggredita da animali selvatici e che non avrebbe mai fatto del male al piccolo Gioele. L’avvocato Pietro Venuti tuttavia ammette che «mamma e figlio potrebbero essere morti in due momenti diversi e in due luoghi separati»: «La madre potrebbe aver perso Gioele per un attimo ed essere salita sul traliccio per tentare di avvistarlo. E il bimbo potrebbe essere caduto da qualche altra parte. Gli animali hanno portato i resti lì dove sono stati trovati». E’ la distanza tra il corpo del figlio e quello della madre parte importante nel mistero. L’autopsia sul corpo del bambino di quattro anni sarà eseguita al Policlinico il prossimo martedì 25 agosto. Sempre martedì ci sarà un sopralluogo, di un’equipe di esperti della Procura di Patti, che coordina le indagini.
I tecnici dovranno verificare se il corpo del bimbo, trovato a 700 metri di distanza dal luogo in cui è stata trovata morta la mamma, possa essere stato trascinato fin lì da animali selvatici o da cani.
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