Alessandro Pasini, amico della 39enne Sabrina Beccalli, ha dichiarato agli inquirenti che la donna sarebbe morta in seguito ad un overdose. Ma la sua tesi non convince.
Prseguono le ricerche del corpo di Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni scomparsa da Crema il giorno di Ferragosto. La donna avrebbe dovuto raggiungere a Milano degli amici e il figlio adolescente per lora di pranzo ma non è mai arrivata. Ora – spiega la Repubblica – le ricerche si stanno concentrando a Vergonazana, nei pressi di una cisterna di liquami dove i cani avevano rinvenuto possibili tracce della donna. La cisterna – che è stata segquestrata – si trova poco lontano dal luogo in cui fu trovata l’auto bruciata della donna. E nelle scorse ore si è scoperto chi ha dato fuoco alla macchina di Sabrina Beccalli: si tratta del suo amico Alessandro Pasini. Pasini, nel corso dell’interrogatorio, ha ammesso di aver accompagnato lui la 39enne nel luogo in cui è stata ritrovata morta e di aver bruciato il veicolo ma continua a rifiutare l’accusa di omicidio. Stando a quanto dichiarato da Pasini, Sabrina sarebbe morta per un overdose di eroina e cocaina.
I due amici – dopo che Sabrina aveva accompagnato il figlio a Milano a casa di amici per raggiungerlo dopo poche ore – si sarebbero incontrati nella casa della ex compagna di Pasini, di cui l’uomo aveva ancora le chiavi, e lì si sarebbero drogati insieme. E questo – stando a quanto sostenuto da Pasini – avrebbe provocato il decesso di Sabrina. Ma troppi sono gli elementi che remano contro l’uomo. In primo luogo le dichiarazioni della ex compagna di Pasini che – interrogata – lo ha descritto come un uomo violento, ragione per cui lo aveva anche denunciato. In seconda battuta c’è la testimonianza di una vicina di casa che avrebbe sentito delle urla di una donna che gridava “aiuto, aiuto no” provenire da quell’appartamento. E non poteva trattarsi della ex compagna di Pasini che a Ferragosto si trovava in Sicilia. Infine la casa in cui Sabrina Beccalli e Alessandro Pasini si sarebbero incontrati, è stata trovata satura di gas: sarebbe bastato che qualcuno accendesse la luce e tutto il palazzo sarebbe saltato in aria. Il ché fa supporre che pasini volesse sbarazzarsi di prove scomode. Pasini stesso ha ammesso di aver tagliato il tubo della caldaia pur sostenendo di non aver ucciso la sua amica.
L’uomo – riporta La Stampa – ha sostenuto che non vi fosse alcun motivo di risentimento tra lui e Sabrina. anzi: i due avrebbero passato insieme la notte drogandosi a più riprese. pertanto – a suo dire – non aveva alcuna ragione per farle violenza di alcun tipo. Ma secondo gli inquirenti la pista più probabile è che Pasini abbia tentato un approccio sessuale verso Beccalli e al suo rifiuto l’abbia ammazzata. Se infatti Sabrina Beccalli si fosse sentita male per un malore in seguito all’assunzione di droga, non avrebbe avuto ragione di urlare “aiuto no“. Maggiore chiarezza sarà possibile solo dopo aver ritrovato il corpo ed eseguito l’autopsia.
Samanta Airoldi
Fonte: Repubblica, la Stampa