Tra le linee guida per il rientro a scuola pubblicate dal Comitato tecnico scientifico si trova anche la procedura da seguire se un bambino risulta positivo in aula.
In previsione del ritorno tra i banchi a settembre, gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno anticipato quali saranno le regole che caratterizzeranno il rientro a scuola di milioni di studenti – riferisce Il Corriere della Sera. Come affermato dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina alcuni giorni fa, è altamente probabile che gli studenti dovranno presentarsi a scuola muniti di mascherina e indossarla in tutte quelle situazioni che non permetteranno il distanziamento sociale – ad esempio durante gli spostamenti nei corridoi. Riguardo ai banchi monoposto a rotelle voluti dal ministro, il Cts ha specificato che, in un primo tempo, a causa dell’esiguità numerica, si dovrà dare la precedenza gli istituti meno spaziosi, dove risulterebbe altrimenti più difficile assicurare la distanza tra gli studenti.
Gli esperti non escludono la possibilità di fare lezione – qualora necessario – in strutture come palestre, oratori, musei e teatri. Se la situazione lo richiedesse, saranno allestiti tendoni, come quelli che vengono distribuiti in caso di catastrofe naturale: il Cts smentisce quindi le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione che aveva bollato questa possibilità come “fantasiosa”. E cosa accadrà nel caso in cui tra gli alunni ci fosse un caso sospetto di Covid? “Smentiamo immediatamente le fake news che parlano di deportazioni alla Asl” – spiega il presidente della società italiana pediatri Alberto Villani – “L’alunno verrà momentaneamente isolato in un locale all’interno della scuola e i genitori dovranno venire a prenderlo per sottoporlo al tampone. Se il tampone risulta positivo si procederà a tracciare i suoi ultimi contatti”, spiega il medico – riporta Next Quotidiano. Villani esclude la possibilità che un singolo alunno positivo al Covid possa portare alla chiusura di un intera scuola. La situazione, tuttavia, si complica se ad essere positivo è un professore che ha sicuramente avuto contatti con più classi: riguardo questa eventualità, il Cts deve ancora esprimersi. L’ultima questione da risolvere – di tipo legislativo – è la necessità di presentare un certificato medico per gli alunni assenti per più di 5 giorni. Al momento infatti, il pediatra non è obbligato a rilasciare alcun certificato in questi casi. Spetta al governo la risoluzione di questo cavillo.
Fonte: Corriere della Sera, Next Quotidiano