A Fiumicino 800 tamponi effettuati e il primo positivo. Regioni nel caos per l’applicazione dell’ordinanza che impone il tampone a chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.
Inizia a dare i primi frutti l’applicazione dell’ordinanza del ministero della Salute che impone il tampone per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta. A Fiumicino, dove i test sono iniziati domenica, è stato individuato il primo positivo. Si tratta di un giovane di Pescara di ritorno da Malta con un volo Ryanair. La conferma è arrivata dall’unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, che ha avviato il contact tracing internazionale. In corso la notifica alla Asl abruzzese, mentre il giovane – riferisce il Fatto Quotidiano – è stato contattato telefonicamente e messo in isolamento. In totale sono stati effettuati finora 800 tamponi dei 15 mila disponibili all’aeroporto di Fiumicino. Altri 15 mila sono stati consegnati nello scalo di Ciampino, dove da oggi sono attive le postazioni per la realizzazione dei test. Come spiega l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, “Considerando che a Roma arriva un flusso di oltre la metà dell’intero numero di viaggiatori italiani che provengono dalle aree oggetto dell’ordinanza del ministro Speranza per il contenimento del virus, abbiamo chiesto al ministero di avere un’adeguata fornitura”. Lo riferisce il Messaggero.
Situazione più difficile invece in altre Regioni, che non si sono ancora allineate all’ordinanza del ministero della Salute. Emblematica la situazione della Lombardia, epicentro dell’epidemia in Italia: negli aeroporti di Milano Linate, Malpensa e Bergamo i testi non sono ancora partiti, e molti turisti appena rientrati si lamentano per le scarse informazioni disponibili e per la difficoltà a prenotare un tampone. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera si è giustificato domenica sera dicendo che erano in corso i lavori per poter effettuare i tamponi all’interno o nelle prossimità degli aeroporti. L’obbligatorietà del tampone per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta, quattro paesi con un alto tasso di contagio, è giustificata dal fatto che, a seconda delle Regioni, “il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia”. Sono le parole del presidente del Consiglio Superiore di sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, riportate dal Corriere della Sera. E ha specificato: “Oggi chiudono le discoteche, domani chissà. Dipende da noi cittadini” – lasciando intravedere che se la situazione continuerà a peggiorare, non si possono escludere nuove restrizioni.
Fonti: Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero, Corriere della Sera,