A Genova un uomo di 62 anni è stato ucciso a martellate dal figlio 28enne. Il ragazzo dopo aver confessato ha spiegato che il padre, da anni, maltrattava lui e il resto della famiglia.
Ennesimo dramma familiare. Mentre da giorni siamo tutti in ansia per il piccolo Gioele, il figlio della dj messinese Viviana Parisi ritrovata morta qualche giorno fa,di cui non si più nulla dal 3 agosto, un’altra tragedia si è consumata ieri sera a Bolzaneto, nella periferia di Genova. Questa volta la vittima è un uomo di 62 anni, Pasquale Scalamandrè, ucciso a martellate nella casa in cui vivono i due figli Alessio e Simone, di 28 e 20 anni. A chiamare la polizia – spiega Il Secolo XIX – è stato proprio il figlio maggiore Alessio che ha chiesto l’intervento delle volanti dicendo: “Venite, ho colpito mio padre”. Ma quando la polizia è arrivata era già troppo tardi, il 62enne era già era morto. Nell’appartamento dove vivono i due fratelli soli c’erano diversi mobili rovesciati e suppellettili rotti oltre al martello con cui la vittima è stata uccisa.
In un primo tempo i ragazzi avevano sostenuto che il padre fosse caduto. Poi Alessio – riporta La Stampa – dopo un interrogatorio durato tutta la notte di fronte al pm Francesco Cardona, ha confessato ammettendo di essere stato lui a colpire ripetutamente il padre. Il ragazzo ha spiegato che non voleva ucciderlo ma si è dovuto difendere essendo stato aggredito a sua volta da Pasquale che, a quanto pare, maltrattava la famiglia da anni. Infatti nei mesi scorsi era stato addirittura sottoposto al divieto di avvicinamento da parte di un giudice. Ma ieri sera aveva violato il divieto e si era recato nell’abitazione dei due figli per convincerli a ritirare la denuncia. Alessio – ora accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela – ha detto al pm: “Non volevo ucciderlo, è stato mio padre che mi ha aggredito per primo. Ha maltrattato tutta la nostra famiglia per anni”. Il fratello più piccolo, Simone, è stato anche lui ascoltato per tutta la notte ed è attualmente indagato a piede libero per concorso in omicidio volontario.
Samanta Airoldi
Fonte: La Stampa, Il Secolo XIX