La consigliera comunale di Milano Anita Pirovano spiega perché non è assolutamente pentita di aver chiesto – e ottenuto – il bonus di 600 euro durante i mesi di lockdown.
Dopo lo scandalo dei “furbetti del bonus”, ovvero i cinque deputati e i diversi consiglieri comunali che, durante i mesi di lockdown, hanno chiesto – e ottenuto – il bonus di 600 euro destinato alle partite Iva, c’è chi si è rinchiuso in un rigoroso silenzio nella speranza di non essere scoperto e chi, invece, rivendica con veemenza il suo diritto al sussidio percepito. Tra questi ultimi, in queste ore, primeggia la consigliera comunale di Milano Anita Pirovano. Pirovano – salita in consiglio con la lista Milano Progressista – ieri aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un post nel quale, mentre condannava i deputati per quel gesto, al tempo stesso giustificava se stessa e i colleghi consiglieri perché – a suo dire – “la politica non è un lavoro“. Non se si non si guadagnano certe cifre, almeno.
A distanza di poche ore e in seguito a svariati commenti di sostegno ma, forse anche a qualche critica – intervistata da Fanpage – la consigliera di Palazzo Marino ritorna sull’argomento, convinta più che mai della sua posizione di libera professionista avente diritto al bonus. “Sono una partita Iva e tutti i giorni devo tenere insieme il mio lavoro di psicologa, l’incarico di consigliera comunale e i miei impegni di vita sacrificando tutto ciò che posso sacrificare. La politica non è tutta uguale e noi 30enni stiamo pagando le scelte fatte in passato dalla classe dirigente”. Pirovano, nel difendere se stessa e gli altri consiglieri, non molla però la presa sui deputati che secondo lei dovrebbero esporsi esattamente come sta facendo lei. E puntualizza che la politica dei piccoli comuni è ben diversa da quella di Montecitorio, per questo lei ha scelto di metterci la faccia e rivendicare i suoi diritti da lavoratrice autonoma che – non per lavoro – si occupa anche di politica. Nessun pentimento dunque. “Io sono in pace con me stessa, non sono per niente pentita di aver scritto quel post, anche se mi è costato una mattina al telefono per spiegare le mie posizioni mentre sono in vacanza”. Ma mentre Pirovano, nel mezzo delle vacanze, si trova costretta a rispondere a chi commenta le sue scelte, ci sono altre partite Iva che, avendo perso tutto, si sono tolte la vita come il commerciante palermitano che si è recentemente gettato dal balcone del suo appartamento al quarto piano.
Samanta Airoldi
Fonte: Fanpage, Anita Pirovano Facebook
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