“La sanatoria del Ministro Bellanova è un fallimento”, ora lo dicono anche i migranti

Il sindacalista Aboubakar Soumahoro ritiene che la regolarizzazione dei migranti inserita nel Decreto rilancio non abbia prodotto alcun miglioramento per gli immigrati.

I numeri che il Governo si attendeva quando inserì nel Decreto rilancio la regolarizzazione degli immigrati impiegati nel settore agricolo non sono stati neppure sfiorati. Stando ai dati del Viminale le richieste di regolarizzazione, a distanza di oltre due mesi, sono appena 160.000. Non solo: se l’obiettivo della sanatoria spinta dal Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, era combattere il caporalato, anche qui l’obiettivo non è stato raggiunto. Infatti l’87% delle domande proviene da chi è impiegato nel settore domestico e non da quello agricolo come il ministro si aspettava: colf e badanti dunque, non braccianti. Addirittura in Piemonte – riferisce La Stampa – a fronte di 3630 domande provenienti dal settore domestico, soltanto 271 richieste sono pervenute da chi lavora nell’agricoltura. Se a ciò aggiungiamo che molti irregolari, per ottenere il permesso, sono costretti a pagare di propria tasca ingenti somme per il rilascio di documenti falsi che consentano loro di procedere con la richiesta, possiamo concludere che la situazione degli immigrati – almeno per il momento – non ha tratto alcun beneficio dalla sanatoria Bellanova. Il capo del dicastero delle Politiche Agricole difende a spada tratta quella che per lei è una battaglia di civiltà.

Ma, a conti fatti e numeri alla mano, per molti questo provvedimento si sta rivelando un flop. E a dirlo non sono i soliti oppositori dei giallorossi, ora scendono in campo gli stranieri stessi a puntare il dito contro il Governo. L’ex rappresentante della firma sindacale USB Aboubakar Soumahoro – intervenuto a L’Aria che Tira su La7 – ha definito la sanatoria un fallimento su tutti i fronti. “Nell’Agro Pontino, sotto questo sole infernale, i braccianti sono impegnati nella raccolta delle angurie per 10-12 ore al giorno e vengono pagati 4,5 euro l’ora. La condizione di chi lavora in queste filiere agricole non è stata ascoltata da chi ha elaborato questa procedura di regolarizzazione”. Il sindacalista Soumahoro ha proposto una soluzione diversa da quella messa in atto dall’Esecutivo giallorosso: rilasciare a tutti gli immigrati un permesso di emergenza sanitaria che sia convertibile in un permesso di lavoro e dia anche la possibilità agli immigrati d’iscriversi all’Anagrafe in modo da poter avere un medico di base.

Samanta Airoldi

Fonte: La7, La Stampa

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