Niente via libera a stadi e discoteche nel nuovo decreto di Giuseppe Conte in arrivo entro fine settimana. Restano confermate alcune restrizioni, così come resta obbligatorio l’uso della mascherina.
“Sulle discoteche sono molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini… “. Lo ha detto qualche giorno fa il Premier Giuseppe Conte, intervistato al Corriere della Sera. E infatti, nel nuovo decreto in arrivo entro la fine della settimana, rimangono confermate alcune restrizioni al riguardo. Nessun via libera a stadi e discoteche, che continueranno ad avere una capienza massima di 200 persone al chiuso e mille all’aperto per evitare rischi dovuti ad assembramenti. Sul fatto che in alcune regioni però si balli, Conte ha risposto che è “una scelta dei presidenti. Non potevamo continuare a fare il cane da guardia e abbiamo ritenuto giusto restituire l’autonomia delle decisioni, ma anche la responsabilità delle conseguenze”. Nel nuovo decreto, riferisce l‘Ansa, rimane poi obbligatorio l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi, il distanziamento di un metro, l’igiene delle mani e il divieto di assembramenti. Nessuna modifica è prevista anche per gli stadi, ma il problema dei tifosi verrà affrontato quando sarà vicino l’inizio del campionato di calcio.
Qualche cambiamento, rispetto all’ultimo Dpcm varato lo scorso 14 luglio, potrebbe esserci per quanto riguarda il trasporto pubblico. Sembra si voglia arrivare al 75-80% di riempimento, con uso della mascherina, rilevamento della temperatura corporea e tracciamento degli utenti. Il Comitato tecnico scientifico però sarebbe contrario alla misura su bus, treni e metropolitane. Per quanto concerne i trasporti, la distanza di un metro deve essere assicurata su tutti i treni, le metropolitane e i bus, sia quelli regionali che locali. A bordo degli aerei invece è consentito occupare tutti i posti disponibili, in quanto il ricambio dell’aria avviene ogni 3 minuti e i passeggeri non sono mai uno di fronte all’altro. E oggi il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli parlerà proprio di questo davanti al Comitato tecnico scientifico. L’obbligo di termoscanner all’ingresso degli uffici pubblici sembra che invece non verrà imposto ma resterà il divieto, per chi ha 37,5 di febbre, di uscire e frequentare luoghi pubblici. Tutto può però cambiare da un momento all’altro: dipende dall’andamento della curva epidemiologica.
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