Era previsto per oggi il decreto Agosto, contenente la norma sui licenziamenti. Eppure, a causa delle tensioni tra il PD, Italia Viva, Cgil, Uil e Confindustria, è slittato a domani sera o a sabato. Niente di nuovo: il modus operandi a Palazzo Chigi resta lo stesso.
A Palazzo Chigi si continua a non essere d’accordo, neanche sull’ultima manovra economica che dovrebbe arrivare a giorni. Il nodo del decreto Agosto riguarda il blocco dei licenziamenti. Da una parte, riporta l’HuffPost, il Partito democratico chiede cassa integrazione e blocco fino al 31 dicembre. E’ questa, del resto, la posizione del Ministro del lavoro Nunzia Catalfo. Molti, però, sono gli esponenti del PD che si oppongono così come diversi di Italia Viva. Non va meglio quando Cgil, Cisl e Uil diramano una nota durissima: “Se il governo non prorogasse il blocco dei licenziamenti sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale”. La prima mobilitazione potrebbe arrivare il 18 settembre, tanto che i sindacati hanno già annunciato uno sciopero generale. Ma Confindustria chiarisce che se l’”esecutivo intende ancora protrarre il divieto dei licenziamenti, il costo per lo Stato sarà pesante”.
Cerca di mediare Roberto Gualtieri e alla fine l’intesa si trova durante la notte: Cassa integrazione prorogata per 18 settimane, fino a raggiungere l’ultimo giorno dell’anno. Le prime 9 saranno prive di oneri, le seconde prevederanno il pagamento di un’addizionale da calcolare in base al raffronto tra il fatturato del 2019 e quello del 2020, tra il 9% e il 18% a seconda di quanto il lavoratore avrebbe dovuto percepire. Fin quando un datore di lavoro usufruirà della Cassa integrazione, sarà tenuto al divieto di licenziamento. Ricapitolando, il blocco verrà prorogato almeno fino a metà novembre, con un termine ultimo al 31 dicembre per le aziende che vorranno sfruttare la cassa integrazione fino alla fine. Nel pacchetto sono previste anche decontribuzioni per i nuovi assunti e per le imprese che cesseranno di usufruire della Cig.
Conte tra due fuochi, ancora
Giuseppe Conte si è trovato nuovamente di fronte a due fuochi: ci sono fratture nella maggioranza anche dentro i partiti, oltre alle pressioni elettorali. Chi ne esce distrutto, dall’ennesimo faccia a faccia tra le parti, è il Movimento. Nunzia Catalfo è completamente isolata tanto che l’ipotesi è che, in caso di rimpasto, la grillina verrebbe presto sostituita, scrive La Stampa. Mentre lei è schierata con i sindacati, a cui ha dato precise garanzie, altri ministri del M5S – come il titolare dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e anche Luigi Di Maio – si mostrano molto sensibili alle ragioni degli imprenditori e si allineano alle posizioni che in un primo momento sembrano maggioritarie anche nel PD. Ma a sua volta, il PD uscirebbe distrutto da uno scontro sociale: ma rimane una follia obbligare le imprese a tenere i lavoratori quando non ce la possono fare perché straziate dalla crisi. Sorprendentemente, Italia Viva di Matteo Renzi e Leu sono compatti: uno assolutamente contrario alla proroga, l’altro assolutamente favorevole. Ma alla fine anche IV pende dalla parte dei sindacati.
Ma sul decreto Agosto, oltre ai licenziamenti, ci sono altri nodi da sciogliere, per esempio sui contratti a tempo e la sospensione del Decreto Dignità. Ancora in ballo l’estensione del regime agevolativo della cedolare secca (con una tassazione al 21%) per gli affitti dei negozi, oggi prevista solo per le abitazioni. E ancora, il Ministro del Sud Giuseppe Provenzano ha provato a proporre uno stanziamento 2 miliardi di euro per introdurre uno sgravio contributivo ad hoc per il Sud, incontrando la resistenza di Gualtieri. Ci sono poi le richieste dei comuni; l’ipotesi di un fondo dai due ai tre miliardi per sconti sugli acquisti di elettordomestici, vestiti e consumazioni nei ristoranti; agevolazioni solo per chi pagherà con bancomat e carte di credito. Il pacchetto dovrebbe prevedere circa 5 miliardi di fondi da destinare a Regioni, Comuni e Province, più la proroga dei bonus per i lavoratori stagionali del turismo e quelli dello spettacolo. Allo studio anche un “bonus filiera italiana”, fino a 5mila euro per i ristoratori che decideranno di acquistare prodotti made in Italy, oltre la proroga dell’esenzione della tassa sul suolo pubblico, la Tosap, fino al 31 dicembre. Dovrebbero inoltre essere prorgati Naspi e Disco per i contratti a progetto e i co.co.co. I contratti di solidarietà e gli assegni di ricollocamento, spiega una fonte di governo, sono rimandati alla legge di bilancio. Il Consiglio dei ministri per varare il decreto Agosto al momento è fissato per oggi, ma si pensa già ad un altro rinvio. I dubbi sono troppi. E le certezze, pochissime.