Il Premier Giuseppe Conte si riprende la scena e scavalca ancora una volta i suoi Ministri. Conte si è lamentato dei giovani in discoteca, ma ha assicurato un cambio di passo sul tema scuola.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha deciso di rispondere alle critiche piovute dall’opposizione, ma anche dalla Maggioranza, per il nuovo corso stabilito dalla proroga dello Stato d’Emergenza sino al 15 di ottobre. Una proroga, ha spiegato Conte, necessaria per il corretto funzionamento della macchina amministrativa e delle disposizioni previste dai Dpcm attuati durante il periodo di lockdown, ma che per molti è apparso un tentativo di accentramento illogico, dato il continuo – e questo a detta proprio dell’Esecutivo – e graduale ritorno alla normalità. I bollettini di questi giorni segnano un aumento dei casi dei contagi all’interno però di focolai immediatamente circoscritti. La situazione è sotto controllo, avverte il Premier, tanto da poter permettersi di parlare di: “Qualche allentamento. Se tutti rispetteremo quelle regole minime, ma necessarie, riusciremo a tornare alla normalità”. Un passo di lato che non ti aspetti, dal parte del Premier, ma fondamentale per cercare di spegnere le polemiche. I fronti aperti sono ormai tantissimi: dallo scontro con le Regioni, a quello con i Sindaci sulla crisi migranti, fino a quello con le aziende e il mondo del commercio.
Se l’obiettivo era – e lo è ancora – tornare alla normalità, pochi passi in avanti sono stati fatti in questa direzione. Lo sa bene Conte e lo sa anche il suo ufficio stampa, guidato da Rocco Casalino, artefice della rinascita solitaria del Premier: parola d’ordine ottimismo. Non manca una frecciata all’opposizione: “Ho grande soddisfazione a vedere chi ci derideva costretto a coprire naso e bocca e soprattutto a consigliare a tutti, giovani prima di tutto, che bisogna essere prudenti”. All’orizzonte per l’Esecutivo un settembre nero fatto di proroghe di cassa integrazione e tentativi di blocco dei licenziamenti. Ed ecco perchè la strategia di comunicazione è cambiata, ecco perchè non bisogna pungere gli italiani anche sulle libertà personali. Ed è dunque di grande effetto sentire dire dal Premier: “Voglio dire ai cittadini che il ritorno alla normalità è ormai vicino e queste aperture che inseriremo nel Dpcm lo dimostrano”.
Il nuovo Dpcm verrà firmato nella giornata di sabato e contiene alcune disposizioni inerenti il mondo del turismo e soprattutto della scuola. In primo luogo il ritorno delle navi crociere che secondo il Premier devono tornare a pieno regime a navigare. Il settore ha subito un gravissimo colpo a causa dell’impossibilità di approdare in diversi Paesi che prima rappresentavano il più classico degli itinerari, ma anche delle disposizioni di sicurezza. Torneranno anche fiere e convegni, fondamentali per il rilancio dell’economia – e delle strutture che le ospiteranno – nella speranza di trovare soluzioni adeguate alla crisi. Poi il Conte si sofferma anche sulla discoteca e i locali notturni, ormai al centro di un’aspra polemica tra chi crede che si debba concedere una maggiore libertà – specie ai giovani – e le lamentele dei gestori che vivono nel costante rischio di multe salatissime. Conte non sembra gradire le aperture previste dai Governatori – specie sul tema discoteca – che invece hanno cercato di immettere linfa vitale almeno per l’ultimo mese estivo, e cercare di garantire lavoro ai locali frequentati dai giovani, e commenta: “Non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini. Ma ballare tutti appiccicati come si fa? Questo non è tornare a vivere, è rischiare troppo”.
Infine – come aggiunge Tgcom24 – il tema più scottante, ovvero la scuola. Forse davvero il punto debole di questo Governo: la sua gestione durante la crisi, le linee guida – giudicate irricevibili dai presidi – del Ministro Lucia Azzolina e un piano di rilancio che, a meno di un mese dall’inizio dei corsi, ancora nessuno conosce. Senza dimenticare il bando per i nuovi banchi andato deserto. La sfiducia del Premier per il Ministro 5 Stelle è palese: lo si è intuito quando, un mese fa, per il l’acquisto dei materiali necessari è stato nominato Commissario Domenico Arcuri. Un tentativo disperato di mettere una pezza, per evitare, tra l’altro, che il Partito Democratico – ma anche Italia Viva – possano richiedere quel Ministero palesemente bistrattato da Azzolina. Una richiesta, però, che verrà avanzata nel mese di ottobre, quando i problemi della scuola saranno sotto gli occhi di tutti. Ha concluso il Premier: “È il mio impegno con i giovani, con le famiglie, con il Paese. È il mio impegno con gli insegnanti, con il personale. La scuola riparte, non ci sono dubbi”. Insomma, parola di Conte.
Fonte: Il Corriere della Sera, Tgcom24
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