Dopo il bonus vacanze, il Governo propone il bonus ristorante per rilanciare i consumi. Sconto del 20% ai clienti ma solo se pagheranno con carte di credito, bancomat o app.
Sembra proprio il caso di dire: et voilà il pranzo – o la cena – è servito. E pure scontato. Già perché, in seguito alla crisi economica post lockdown che ha colpito gran parte della popolazione, il Governo ha pensato di proporre un bonus per chi pranza o cena fuori: il bonus ristorante. I clienti – spiega il Corriere della Sera – avranno uno sconto immediato alla cassa pari al 20%. Unica conditio sine qua non: si dovrà pagare attraverso strumenti tracciabili. Dunque via libera a bancomat, carte di credito o app specifiche. Ma divieto assoluto di contanti. Pena: dovrete pagare il conto senza sconto. Secondo le stime ipotizzate il Governo dovrebbe arrivare a sborsare circa 166 milioni di euro per coprire i bonus. Il punto ora sarà capire se anche il bonus ristorante – come il precedente bonus vacanze – sarà solo un piccolo sconto per chi, in ogni caso, avrebbe mangiato fuori casa. Oppure se realmente si rivelerà uno stimolo per rilanciare i consumi e, dunque, un aiuto concreto sia ai ristoratori sia a tutti quegli italiani che, altrimenti, avrebbero dovuto rinunciare ad un pranzo o ad una cena al ristorante. C’è da sottolineare, tuttavia, che l’esclusività del beneficio riservato solo a chi paga con carte o app potrebbe penalizzare proprio le fasce più in difficoltà come i pensionati che o non possiedono questi strumenti o a mala pena sanno utilizzarli. Senza contare che il bonus – presumibilmente – coprirà una platea di persone non eccessivamente danneggiate dal lockdown. Le fasce deboli, i nuovi poveri, le vittime economiche del Coronavirus costrette a vivere per strada e a mendicare cibo per sopravvivere, non potranno comunque beneficiarne.
Il bonus ristorante – specifica il Giornale di Sicilia – fa parte del Decreto agosto di cui il Consiglio dei ministri discuterà nei prossimi giorni. Si prevedono sconti non solo per i consumi presso bar e ristoranti ma anche per gli acquisti nei negozi di arredo, abbigliamento e calzature. Settori ritenuti maggiormente sofferenti in questo momento. Anche in questo caso ci sarà il vincolo del pagamento elettronico con carte o applicazioni.
Samanta Airoldi
Fonte: Corriere della Sera, Giornale di Sicilia