Muore ufficialmente la Lega Nord di Umberto Bossi e prende vita il nuovo partito di Matteo Salvini: Lega per Salvini Premier. Completamente diversi gli iscritti e gli elettori.
Era già stato annunciato qualche mese fa durante una riunione tenutasi a Milano e oggi è ufficiale: la Lega Nord di Umberto Bossi non esiste più. O meglio esiste ma solo formalmente: come una specie di “guscio vuoto”, privo di essenza, senza più la sua missione, senza più gli ideali di autonomia per la quale era nata. Sulle sue ceneri – spiega la Repubblica – nasce il nuovo partito di Matteo Salvini: la Lega per Salvini Premier. Si chiude oggi un capitolo lungo oltre 30 anni fatto di radicamento sul territorio, militanza e ideali federalisti. Ma se apre un altro che punta ad un target più ampio, su base nazionale, che al fazzoletto verde sostituisce la bandiera tricolore. Termina oggi il tesseramento per entrare a far parte di questa nuova Lega. Il nuovo partito di Salvini apre al Sud ma paga uno scotto pesante al Nord: parte con un 30% in meno dei vecchi tesserati, dei “fedelissimi” militanti che hanno fatto la storia del partito insieme al “Senatur”. La Lega per Salvini Premier, dunque, non avrà solo un elettorato diverso ma anche una base diversa. E non solo la base nordista sembra delusa, anche alcuni nomi ai vertici sembrano non appoggiare – non in toto almeno – la leadership di Salvini. Il governatore del Veneto Luca Zaia – considerato il primo competitor del segretario nazionale leghista – non perdona al suo leader quella che a suo dire è stata una tremenda sottovalutazione del Covid. E forse non manda giù neppure che Salvini, in vista delle prossime elezioni regionali, non abbia ancora messo in agenda neppure una tappa in Veneto. Ma il più critico è l’ex braccio destro, Giancarlo Giorgetti che ha deciso di disertare la festa della lega in Romagna e si è limitato a commentare: “Dovrei dire come la penso su tante cose ma per il momento non è il caso. Se mi cercano io sono in vacanza su Marte”.
E il nuovo partito di Matteo Salvini dovrà fare i conti con i “cuginetti” di Fratelli d’ Italia, il partito di Giorgia Meloni che non sembra subire arresti nei consensi. Perché se ai tempi di Bossi era ben chiaro che i voti del Nord – nell’area di centrodestra – fossero patrimonio indiscusso della Lega Nord, ora i confini diventano labili e Salvini entra in un territorio – anche geografico – che prima era di proprietà di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma mentre gli azzurri – riporta TPI – stando agli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto,si fermano all’8,4%, il partito di Giorgia Meloni vola al 16,3% superando i Cinque Stelle precipitati al 15,8%. Un risultato di cui Matteo Salvini deve tenere conto in quanto, pur continuando ad essere il primo partito in ordine di preferenza con il 24,4%, rispetto alla scorsa settimana vede un calo dello 0,3%. Solo l’anno scorso – spiega ancora la Repubblica – la Lega staccava Fdi di quasi 30 punti, oggi meno di 8. La ragione di questa ascesa è soprattutto una: Giorgia Meloni piace, piace più di Salvini e di Berlusconi. Il gradimento ha iniziato a prendere il volo nel settembre 2019, dopo che Salvini fece cadere il Governo gialloverde, mossa che gli è costat gran parte della fiducia dei suoi elettori. E stando alle risposte degli intervistati, gran parte di coloro che alle europee del 2019 votarono Lega oggi voterebbero per Fratelli d’Italia, soprattutto ora che lo storico partito nato al Nord e per difendere gli interessi del Nord, ha perso la sua identità originaria.
Samanta Airoldi
Fonte: Repubblica TPI
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