Coronavirus, Conte sui migranti più duro di Salvini: “Saremo inflessibili, vanno rimpatriati”

Il premier Giuseppe Conte, sulla scia dei ministri Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, preme l’acceleratore sulla questione dei rimpatri dei migranti irregolari.

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi sono 12.474, +18 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 12 morti che portano il totale a 35.166. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 200.589 registrando un incremento di 129 persone. I pazienti ricoverati sono 734, +26 rispetto a ieri mentre nelle terapie intensive 41 assistiti, -1 da ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 248.229, +159 rispetto a ieri.

Migranti e Coronavirus: ora Conte sceglie la linea dura

“Dobbiamo essere duri e inflessibili, dobbiamo intensificare i rimpatri, non si entra in Italia illegalmente”. No, a pronunciare queste parole non è stato il segretario della lega Matteo Salvini. L’autore della frase che prevede una forte stretta sui migranti è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una visita in Puglia. Il Premier – riferisce la Repubblica – ha spiegato che al centro dell’attenzione del Governo giallorosso c’è la sicurezza per la salute dei cittadini che hanno fatto sacrifici per mesi e che, pertanto, questi sacrifici non possono essere mandati in fumo da continui sbarchi di migranti che, spesso, sono positivi al Covid. La situazione era già stata lamentata dal capo della Farnesina, il pentastellato Luigi Di Maio, che, in seguito alle diverse fughe dai centri adibiti alla quarantena degli immigrati, ha addirittura proposto di mettere fuori uso i barconi. Ma anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è andata personalmente a parlare con il Governo di Tunisi per chiedere di fermare le partenze. E se questa stretta sull’immigrazione trova il sostegno di buona parte dei grillini, reticenti verso la modifica dei decreti sicurezza, non trova, invece, l’appoggio di gran parte dei Dem che ritengono inammissibile anteporre l’emergenza Covid ai diritti dei migranti. E le stesse Organizzazioni non governative accusano il Governo giallorosso di attuare politiche migratorie praticamente identiche al precedente Esecutivo, quando al Viminale c’era Matteo Salvini. Ma il Premier non cede e preannuncia una linea dura: “Stiamo collaborando con le autorità tunisine, è quella la strada. Dobbiamo contrastare i traffici e gli incrementi degli utili da parte dei gruppi criminali che alimentano questi traffici illeciti. Dobbiamo intensificare i rimpatri”.

Sulla situazione Covid – riporta Adnkronos – per la quale nelle scorse ore è scoppiato un certo caos in merito al distanziamento sui treni, il primo ministro aggiunge che non è ancora il momento di abbassare la guardia. E si raccomanda soprattutto ai giovani: “Continueremo a raccomandare e a fare in modo che vengano rispettate quelle minime regole precauzionali. I giovani dal punto di vista statistico sono meno colpiti dalle conseguenze gravi del virus ma possono trasmettere la malattia ai genitori o ai nonni, dunque devono fare attenzione”.

Samanta Airoldi

Fonte: Repubblica, Adnkronos, Ministero della Salute

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