Sembrava che nella notte tra giovedì 30 e venerdì 31 luglio le forze di Maggioranza avessero trovato un accordo sulle modifiche ai Decreti sicurezza. Ma i Cinque Stelle continuano a rifiutare la cancellazione delle multe alle Ong.
Dopo una lunga gestazione, questa notte sembrava essere venuto alla luce il tanto atteso accordo, tra le forze di Maggioranza, circa le modifiche ai Decreti di sicurezza varati durante il primo governo Conte. Ma potrebbe trattarsi del neonato meno longevo della storia. Infatti – riporta Huffington Post – Cinque Stelle e Dem continuano a tirare dai lembi opposti del lenzuolo. Le modifiche che si leggono nella bozza sono tre:rinforzare il principio del non respingimento estendendolo anche a tutti quei casi in cui un migrante provenga da un Paese dove potrebbe essere sottoposto a trattamenti inumani o degradanti. L’abbassamento a 3 anni del tempo necessario per ottenere la cittadinanza per residenza o matrimonio. Infine l’abolizione delle multe alle Ong. Ed è proprio su quest’ultimo punto che Dem e Cinque Stelle si dividono. Gli esponenti del Partito Democratico vorrebbero cancellare le sanzioni amministrative alle navi Ong, tornando, come in passato, ad eventuali sanzioni previste dall’ambito penale. Ma i pentastellati – che all’epoca erano al governo con la Lega , dunque, approvarono le misure salviniane – non ci stanno. Per i grillini le multe alle Ong non si toccano. Infatti nelle chat private scrivono: “Non possiamo smantellare i Decreti sicurezza, così facciamo solo un favore a Salvini. Non abbiamo capito niente”. Il pensiero di molti all’interno del Movimento è che cancellare i Decreti in un momento in cui l’emergenza sbarchi rischia di trasformarsi in una nuova emergenza sanitaria, possa essere controproducente. Di recente il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiarito la necessità di fermare le partenze dalla Tunisia e nelle ultime ore ha addirittura proposto di mettere fuori uso i barconi dei migranti.
Gli esponenti Dem – spiega la Repubblica – si scindono tra chi si ritiene soddisfatto dell’accordo raggiunto e chi, invece, ammette che sia un nulla di fatto. Se Emanuele Fiano sembra ottimista, Matteo Orfini commenta: “Per l’ennesima volta non si fa nulla e si rinvia.Le leggi di Salvini sono ancora lì con in più Luigi Di Maio che usa gli stessi argomenti e le stesse parole”. E contro il capo della Farnesina è intervenuto anche il deputato Leu Erasmo Palazzotto che ha tirato in ballo la filosofia: “Distruggere i barconi sarebbe un atto crudele e spietato. Siamo davanti ad una disumanizzazione della politica senza precedenti, quella che Hannah Arendt avrebbe chiamato la banalità del male”.
Samanta Airoldi
Fonte: Huffington Post, Repubblica
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