PD e Cinque Stelle uniti contro il governatore Attilio Fontana: chiedono la caduta della giunta

PD e Cinque Stelle chiedono la sfiducia del governatore lombardo Attilio Fontana e la caduta della giunta per l’inchiesta sui camici.

Forse non si aspettava di essere giudicato così severamente il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Attualmente indagato per frode in pubbliche forniture, mentre era in Aula a difendersi dalle accuse – spiega Il Fatto Quotidiano – il Movimento Cinque Stelle lombardo ha annunciato la mozione di sfiducia. Otto pagine che portano la firma dei grillini, siglate poi anche dagli esponenti del PD, da Azione e da Lombardi Civici Europeisti. Mentre hanno scelto di non sostenere il provvedimento Italia Viva e +Europa. Ma i quattro gruppi imputano a Fontana responsabilità che trascendono la questione dei camici. Infatti il governatore della regione più colpita dal Coronavirus, secondo PD e pentastellati, è reo di non aver saputo gestire in modo adeguato l’emergenza sottovalutando i rischi. L’inchiesta sui camici donati dall’azienda del cognato, la Dama Spa, evidenzierebbero inoltre – secondo i gruppi di minoranza – la mancanza di trasparenza nel condurre la Regione e, dunque, segnerebbero una definitiva e irreparabile perdita di credibilità tra il presidente e i cittadini che amministra.

La mozione di sfiducia dovrà essere discussa in Consiglio regionale a settembre. Se approvata allora tutta la giunta cadrà e la Lombardia sarà nuovamente chiamata alle urne. La segretaria di città metropolitana del PD, Silvia Roggiani – riporta Fanpage – ha commentato: “Questa sarebbe finalmente l’occasione per la Lombardia per voltare pagina e dare alla nostra Regione una guida all’altezza delle sue cittadine e dei suoi cittadini”. Ma non tutti tra i gruppi che in Regione stanno all’Opposizione la pensano così. Il consigliere di +Europa Michele Usuelli – che non ha votato la sfiducia al presidente – ha spiegato: “Il testo presentato dai Cinque Stelle ha bisogno di un profondo rimaneggiamento. Ho chiesto ad Azione e al PD chi tra di loro stesse lavorando per apportare le modifiche e mi è stato risposto: nessuno. Allora io quel testo non lo firmo”.

Samanta Airoldi

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Fanpage

 

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