In seguito alla proroga dello Stato di Emergenza, c’è chi teme un nuovo lockdown e altre limitazioni alla libertà ma il premier Giuseppe Conte smentisce tutto.
Dopo aver comunicato la proroga dello Stato di Emergenza fino al 15 ottobre, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è premurato di rassicurare i cittadini sul fatto non ci saranno restrizioni per la libertà personale: niente ritorno al lockdown dunque. La proroga dello Stato di Emergenza è soltanto una decisione di natura tecnica che – secondo Conte – serve per gestire una situazione straordinaria ancora non del tutto risolta: “In Italia è successo 154 volte che venisse proclamato lo Stato di Emergenza a causa di terremoti ed alluvioni. L’emergenza termina quando il fenomeno è stato affrontato e le sue conseguenze si sono risolte. In questo caso, la pandemia non è ancora terminata e l’emergenza neppure, bisogna essere cauti”- le parole del Premier riportate dalla Repubblica.
Il primo ministro vuole impedire la diffusione di fake news che possono portare i cittadini a fraintendere il significato dell’estensione di questa misura eccezionale: “Senza la proroga ci troveremmo senza strutture per la quarantena, senza personale sanitario per i penitenziari, senza i numeri verdi per l’emergenza e senza navi-quarantena per isolare i migranti positivi al Coronavirus” – ha spiegato Conte elencando solo alcuni dei servizi che saranno mantenuti attivi tramite la proroga dello stato di emergenza: “Ci sono stati numerosi fraintendimenti: chi non è d’accordo con la decisione del Governo può discuterne nelle sedi appropriate. Ho visto sui social notizie inesatte e gente preoccupata di un ritorno al lockdown: voglio smentire tutte queste fake news”, ha concluso il premier – riporta Il Fatto Quotidiano.
Con le sue affermazioni, il Presidente del Consiglio ha anche indirettamente risposto alle perplessità di alcuni giuristi che non sono d’accordo sulla proroga. La misura adottata dal Governo prevede la prosecuzione del lavoro da casa – o smart working – per molti lavoratori, l’acquisto dei banchi e delle sedie necessari per una riapertura in sicurezza delle scuole senza dover fare sempre ricorso ai bandi, la prosecuzione della limitazione negli spostamenti da e per i 16 Paesi considerati a rischio sanitario inseriti nell’apposita lista, il pagamento dilazionato delle pensioni, lo spostamento dei pazienti tra regioni in caso di sovraccarico del sistema sanitario e la quarantena obbligatoria per i migranti che giungono in Italia – riporta Il Sole 24 ore.
Fonte: Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 Ore