Nel 2011 l’ultimo governo di Silvio Berlusconi terminò in favore di quello di Mario Monti. Ora, i suoi avversari storici Romano Prodi e Carlo De Benedetti cambiano idea.
Perfino gli avversari storici del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, ovvero l’ex Ulivo Romano Prodi e l’ex direttore di Repubblica Carlo De Benedetti, si dicono pronti ad accettare un ritorno al Governo del Cavaliere. Pur avendo osteggiato Berlusconi per anni dimostrando di avere idee politiche radicalmente diverse, sia Prodi che De Benedetti, recentemente intervistati, hanno infatti espresso il loro parere positivo sull’ipotesi di un governo che includa uno degli uomini politici più famosi – e discussi – del nostro paese. Romano Prodi è probabilmente il principale rivale politico del leader di Forza Italia: lo ha battuto due volte alle elezioni, nel 1996 e nel 2006, anche se in nessuno dei due casi è arrivato a fine mandato. Eppure, le sue dichiarazioni rilasciate in una recente intervista non lasciano molti dubbi: Prodi ha rivalutato il suo vecchio rivale di fronte ad una politica italiana che non incontra il suo favore: “Berlusconi di nuovo al governo non è un tabù per quanto mi riguarda”, aveva detto l’ex PD, rispondendo così a chi si chiedeva le ragioni di questo improvviso cambio di opinione: “La vecchiaia rende saggi”.
A quanto pare però, la vecchiaia non ha portato consiglio soltanto a Prodi ma anche a Carlo De Benedetti, attualmente editore di “Domani” che per tutto il periodo in cui ha lavorato presso la redazione di “La Repubblica” non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per la politica del Cavaliere: “Se è per isolare Giorgia Meloni e Matteo Salvini, mi adatto perfino ad un Berlusconi presidente del consiglio. Se abbandona la destra, potrebbe fare molto bene in quel ruolo” – le parole del giornalista riportate da Tpi. Alle dichiarazioni di Prodi e De Benedetti si allinea pure il deputato di Liberi e Uguali Guglielmo Epifani – ex segretario del sindacato Cgil – che ritiene Berlusconi addirittura indispensabile per fronteggiare le difficoltà che attendono il paese, riporta Il Foglio: “Non esistono tabù nemmeno per me. La crisi che sta per colpirci al livello europeo rende necessaria la presenza di Silvio Berlusconi nella maggioranza”. Berlusconi è tornato a far sentire la sua voce recentemente in un’intervista – ricorda Il Giornale – in cui è tornato con piacere con la memoria a quella volta in cui l’allora leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani gli fece compagnia in ospedale dopo l’aggressione subita il 13 dicembre 2009 quando un uomo gli lanciò in faccia una statuetta del Duomo, superando indisturbato i bodyguard del politico: “Mi tenne la mano per mezz’ora. E’ una persona perbene, un uomo generoso”, ha detto Berlusconi ricordando quell’episodio. Quello di Bersani fu un gesto educato da parte di un membro dell’opposizione nei confronti di una persona in difficoltà: le parole di Prodi, De Benedetti ed Epifani sembrano aprire a qualcosa di più di una semplice cortesia nei confronti di un vecchio avversario politico.
Fonte: Il Giornale, Il Foglio, Tpi
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