Il leader di Italia Viva Matteo Renzi si è dichiarato pronto a fondare un nuovo partito insieme all’ex Premier Silvio Berlusconi per raggiungere almeno il 15% dei consensi.
Da settimane si vocifera di un partito dei moderati. Una nuova forza politica di Centro, riformista, capace di raccogliere i consensi di chi non si riconosce né negli attuali partiti di Maggioranza né in quelli di Opposizione. Si è addirittura parlato di un incontro tra l’ex leader Cinque Stelle Luigi Di Maio con il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi che avrebbe messo sull’attenti il segretario Dem Nicola Zingaretti nonché il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma se fino a questo momento si era trattato di voci, ipotesi ma nulla più, ora a rompere gli indugi ci ha pensato proprio Matteo Renzi che, addirittura, si dice pronto ad aprire a Silvio Berlusconi. Renzi – intervistato da La Stampa – ha espressamente asserito di puntare a raccogliere componenti come Forza Italia, +Europa e la lista Calenda con l’obiettivo di raggiungere almeno il 15%. Per un’Italia Viva a cui non sta più bene il sistema proporzionale, ora il traguardo è costruire un nuovo centro in grado di superare la soglia di sbarramento alle elezioni e che possa proporsi come ago della bilancia nelle successive trattative per la formazione del Governo.
E la porta dei forzisti sembra pronta ad aprirsi verso un possibile sodalizio con Matteo Renzi che consentirebbe loro di liberarsi di un alleato ritenuto troppo “estremista” come la Lega di Matteo Salvini. Tanto è vero che già voci interne al partito prevedono un fuggi fuggi dalla coalizione di Centrodestra se le prossime Regionali andranno male. E in molti allora saranno alla ricerca di una barca su cui saltare ma la Lega o Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni potrebbero non essere barche gradite a tutti. In effetti l’alleanza prospettata da Renzi gioverebbe a molti. Stando agli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani – riporta Fanpage – Italia Viva si ferma appena al 3%: esattamente alla soglia di sbarramento che, però, non consentirebbe quel tanto ambito potere contrattuale anche una volta entrati. Stessa percentuale per Azione di Carlo Calenda. Non migliore la sorte di Forza Italia, fanalino di coda nel Centrodestra con il suo 7,2%.
Samanta Airoldi
Fonte: La Stampa, Fanpage
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