Il Premier considera il Recovery Fund un gran successo ma gli Usa hanno stanziato più fondi con un singolo provvedimento

Dopo estenuanti trattative, arriva l’accordo sul Recovery Fund per l’Italia. Ecco i fondi che spettano al nostro Paese e le condizioni per investirli.

Coronavirus, l'Italia cerca l'intesa in Europa, mentre la Spagna va verso il Mes - Leggilo.org

Dopo mesi di trattative e dopo l’ultimo vertice tra i capi di Stato europei, arriva l’ufficialità della notizia: il Recovery Fund fornirà aiuti economici all‘Italia a condizioni ritenute “vantaggiose” dal Premier Giuseppe Conte. L’accordo è arrivato dopo un vertice durato 92 ore che ha visto il Presidente del Consiglio discutere con il Premier olandese Mark Rutte, sostenitore di una linea dura nei confronti dell’Italia. Sui 390 miliardi previsti per il trasferimento diretto dal Recovery Fund, l’Italia riceverà fino a 208,8 miliardi di euro – riferisce Il Corriere della Sera – a seconda dell’andamento dell’economia nel biennio 2020-2021. Infatti, una quota pari al 30% degli aiuti, è influenzata dal miglioramento o peggioramento della situazione economica. Sulla carta si tratta di un’ottima notizia: la cifra, da investire entro 4-5 anni, si avvicina molto al 12% del Prodotto Interno Lordo Italiano. Potrebbe quindi tamponare il calo nel Pil dovuto al lockdown . Da notare come l’Italia abbia guadagnato 36 miliardi di euro in prestiti grazie ad un cambio di linea sulla suddivisione dei fondi (da 500 miliardi di trasferimenti si è arrivati a 390 mentre i prestiti sono saliti a 360 miliardi da 250), cifra molto vicina a quella del tanto discusso fondo del Mes che Conte sembra restio ad accettare: “Spero che gli accordi sul Recovery Fund possano distrarre chi pone un’attenzione morbosa sul Meccanismo di Europeo di Stabilità” – aveva detto il premier giorni prima del vertice.

Confrontando il Recovery Fund che spetterà all’Italia con i fondi stanziati dagli Stati Uniti emerge una grande disparità: il segretario al tesoro americano Steven Mnuchin ha dichiarato che per tamponare l’emergenza il Governo è pronto a cancellare i prestiti alle piccole imprese per una cifra totale pari a 518 miliardi di dollari (ovvero 452 miliardi di euro). C’è però da sottolineare che mentre gli Usa sono una federazione da più di due secoli, questa è la prima volta nella storia dell’Unione Europea in cui viene istituito uno strumento di bilancio comune con prestiti rimborsabili a tassi bassissimi e su un lungo periodo di tempo. Il denaro ricevuto dal nostro Paese dovrà essere impiegato secondo rigidi parametri: gli investimenti previsti dovranno essere elencati in un piano di ripresa da presentare presso la Commissione europea entro ottobre. All’Italia è stato caldamente consigliato da Bruxelles di completare riforme come quella del sistema giudiziario e sulle pensioni, di favorire la trasformazione dell’economia in digitale e di investire sull’energia “verde”. Il nostro Paese è considerato una specie di sorvegliato speciale a causa del suo debito pubblico – riporta La Repubblica: è quindi fondamentale che il Governo italiano si adoperi per presentare al più presto un piano di investimenti concreto e ben strutturato per garantire una ripartenza che dovrà dunque essere in linea con le direttive di Bruxelles.

Fonte: Corriere della Sera, Repubblica

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