Una conversazione telefonica intercorsa tra il cofondatore dei Cinque Stelle Beppe Grillo e l’ex leader del Movimento Luigi Di Maio rivela l’intenzione di liberarsi del Premier Giuseppe Conte.
Ormai il Parlamento sembra non essere diviso solo tra Maggioranza e Opposizione ma anche tra le diverse fazioni che stanno nascendo in seno all’Esecutivo. E se nel 2018 e poi ancora nel 2019 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha potuto contare sull’incondizionato supporto dei Cinque Stelle, ora il gioco delle alleanze vede rimescolarsi tutte le carte. Così mentre il Partito Democratico guidato da Nicola Zingaretti giura fedeltà al Premier nella sua scelta di prorogare lo Stato di Emergenza e di non revocare la gestione del Ponte Morandi ai Benetton, i grillini iniziano a mostrarsi insofferenti verso una presenza che forse sta prendendo più spazio di quanto avevano previsto due anni fa.
Nelle ultime settimane l’ex numero uno dei Cinque Stelle – nonché attuale capo della Farnesina – Luigi Di Maio si sarebbe avvicinato al leader di Italia Viva Matteo Renzi. Accomunati dall’idea di un sistema elettorale proporzionale in vista delle prossime amministrative, i due potrebbero fondare insieme un nuovo partito: il partito dei moderati. Da quanto riporta Dagospia Di Maio e Renzi si sarebbero incontrati di recente e questo ha messo sulla difensiva il Dem Zingaretti il quale ha subito informato il primo ministro Conte dell’incontro mettendolo in guarda da un possibile sodalizio contro di loro ed esortandolo, quindi, a tenere uniti Dem e Cinque Stelle almeno fino alle prossime elezioni regionali. A sua volta il Ministro degli Esteri Di Maio, preoccupato che Conte possa diventare il nuovo numero uno del Movimento, ha telefonato al cofondatore Beppe Grillo. Grillo, senza tanti giri di parole, ha rassicurato il pentastellato dichiarando che – a suo avviso – Conte non sarebbe in grado di guidare né il Movimento né il Governo.
Beppe Grillo sembra aver cambiato idea piuttosto in fretta. Solo un mese fa – riferiva il Corriere della Sera – aveva assicurato il suo supporto “sempre e comunque” all’avvocato del popolo, qualunque cosa avesse fatto. Così si era espresso parlando con alcuni esponenti del Movimento: “Io sosterrò Conte qualunque cosa faccia. Se qualcuno si mette in testa di tornare ora alle urne, il Movimento scompare”.
Fonte: Dagospia, Corriere della Sera