Il viceministro all’Economia Laura Castelli, in quota Cinque Stelle, ha dichiarato che se i ristoratori – in seguito al lockdown – non riescono a riprendersi, allora devono cambiare lavoro.
Mentre il Viminale è in attesa di trovare nuove navi quarantena che sostituiscano la Moby Zazà e per la quale verranno spesi milioni di euro, migliaia di ristoratori e commercianti stanno fallendo. Già il 18 maggio scorso – fine del lockdown – a Roma si erano alzate le voci di chi, purtroppo, non aveva potuto rialzare la saracinesca della propria attività per i debiti contratti durante i mesi di chiusura forzata e gli insufficienti aiuti da parte del Governo. Ma anche chi ha riaperto deve fare i conti con un calo considerevole della clientela dovuto sia alle misure di distanziamento che, necessariamente, obbligano un ristoratore a poter accettare meno prenotazioni sia al fatto che alcuni impiegati stanno proseguendo nella modalità smart working e, dunque, non pranzano più fuori casa. E se lo Stato di Emergenza – come anticipato dal premier Giuseppe Conte – verrà prorogato fino al 31 dicembre, distanziamento sociale e smart working ci accompagneranno per altri 5 lunghi mesi segnati da ulteriori cali di profitto per le attività ristorative.
Ma c’è chi pensa che le attuali difficoltà che bar e ristoranti stanno fronteggiando siano legate non al lockdown e alle misure restrittive ma ad un cambio di domanda sul mercato. Il viceministro all’Economia, la pentastellata Laura Castelli – riferisce Il Giornale – intervistata dal Tg2 ha proposto ai ristoratori di cambiare mestiere: “La crisi ha cambiato la domanda e l’offerta. Le persone hanno cambiato il loro stile di vita. Se le persone hanno deciso di non sedersi più al ristorante allora bisogna aiutare l’imprenditore a cambiare attività”. Il viceministro, tuttavia, sembra non tener conto che oltre all’imprenditore, intorno ad un ristorante girano decine – talvolta centinaia – di lavoratori come camerieri, aiuto cuochi, lava piatti, baristi che rischiano di trovarsi, da un giorno all’altro, senza un lavoro con cui poter pagare affitto, bollette e sfamare se stessi e, magari, anche una famiglia.
Le parole della grillina hanno scatenato le ire del deputato di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini che è anche proprietario del ristorante più antico di Roma. Trancassini ha risposto: “Sorprende la superficialità ad un tema così drammatico. Il problema non è il mercato ma un Governo incapace di guidare il Paese nella ripresa post Covid. No viceministro, io non cambio mestiere. Lo cambi lei così da regalarci almeno una speranza”.
Nel frattempo il Governo ha annunciato che non ci sarà nessuna proroga dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi di autoliquidazione, come avevano chiesto i possessori di Partita Iva: entro il 20 luglio si dovrà saldare. Poche settimane fa Confcommercio – riportava La Stampa – aveva lanciato un allarme: a causa della crisi innescata dal Covid, 1 imprenditore su 10 è finito nella morsa dell’usura. Il presidente Carlo Sangalli, aveva dichiarato: “La crisi economica ha una zona d’ombra dove rischia di rafforzarsi la criminalità. Le nostre imprese in difficoltà denunciano sempre più spesso usura, estorsioni e acquisizioni illecite. E’ necessaria più rapidità per far giungere i sostegni previsti dal Decreto rilancio. Solo così si combatte la criminalità e si costruisce un’economia sana”.
Fonte: Il Giornale, La Stampa
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