Il fotografo Toscani, che ha firmato diversi celebri lavori per il marchio Benetton, difende Luciano e la sua famiglia. Per Toscani la colpa della tragedia è stata di tecnici incapaci, mentre i Benetton sono finiti nella gogna mediatica a causa della politica.
Il fotografo Oliverio Toscani – in un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos – ha difeso a spada tratta la famiglia Benetton, l’indomani dell’annuncio dell’accordo per rilevamento da parte di Casse Depositi e Prestiti delle quote di Atlantia in Aspi. Nella giornata di ieri era stato Luciano Benetton ad attaccare il Governo parlando di: “Vero esproprio”, in riferimento a provvedimento. Oggi Toscani, che ha lavorato per tantissimi anni proprio per la famiglia Benetton, firmato numerose campagne pubblicitarie del celebre marchio di moda, è intervenuto sulla questione. Eppure il loro rapporto lavorativo si era interrotto bruscamente – era iniziato nel lontano 2000 – a seguito di alcune dichiarazioni di Toscani proprio sulla tragedia del Ponte Morandi di Genova del 14 agosto del 2018. In quell’occasione il fotografo – ospite del programma radiofonico “Un giorno da pecora” – usò parole sprezzanti sul dibattito pubblico venutosi a creare intorno alla richiesta di revoca delle concessioni autostradali di Benetton. Disse Toscani: “Ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola”
Parole che costrinsero Toscani alle scuse e Benetton al licenziamento. Oggi il noto fotografo ha ad ogni modo difeso Luciano Benetton con queste parole: “Conosco Luciano Benetton e tra lui e la sua famiglia non ho mai conosciuto persone più oneste”. E ancora: “Questo signore a 10 anni lavorava, non come la politica italiana di oggi fatta di nani e ballerine che decidono a chi addossare le gogne. Siamo un paese di vigliacchi”. Per Toscani i Benetton sono stati oggetto di una campagna mediatica definita ridicola, messi al centro della gogna soltanto per interessi degli avversari politici. Come aggiunge Il Giornale, la responsabilità della tragedia di Genova è da ricercarsi nella mediocrità dei manager, degli ingegneri e responsabili a veri livelli della gestione. Come se ciò esautorasse i Benetton: verrebbe infatti facile da rispondere che forse, gli incapaci costano di meno, e fanno molti danni. E conclude: “Questo è un paese pieno di cattiveria e di frustrazione, la gente gode a dare addosso, gli italioti mediocri, che purtroppo sono il freno a mano di questo Paese”. Non manca un attacco al Movimento 5 Stelle, tra i più intransigenti contro la gestione Benetton: “Con loro non andremo lontano”.
Fonte: Adnkronos, Il Giornale
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