Nel Comune veneziano di Jesolo 42 migranti sono risultati positivi al tampone, insieme ad un operatore della Croce Rossa. La Questura invia forze dell’ordine per isolare la struttura, mentre nuovi positivi si registrano anche a Pozzallo.
Il Comune di Jesolo – in provincia di Venezia – in una conferenza stampa organizzata insieme ai vertici della Usl 4 Veneto, ha comunicato che 42 migranti ospiti dell’hotspot del paese sono risultati positivi al Covid, insieme anche ad un operatore della Croce Rossa membro dello staff medico della struttura. Come spiega Il Giornale, nella struttura sono ospitati circa un centinaio di migranti ed è stato approvato un piano per il trasferimento, e l’isolamento, dei positivi in altri centri. Tutto questo, chiaramente dovrà avvenire dopo i 14 giorni di quarantena prevista, ma resta alto il pericolo che si possa sviluppare un enorme focolaio nella struttura. Il coordinatore della Croce Rossa Veneto, Francesco Bosa, ha comunicato durante la conferenza che 11 nuovi operatori sanitari appartenente all’organizzazione sanitaria saranno presto a Jesolo per aiutare i colleghi con il controllo sanitario.
Il Sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, ha chiesto ed ottenuto dalla Questura di Venezia un presidio permanente delle forze dell’ordine intorno alla struttura, sia per bloccare qualsiasi tentativo di fuga – o di entrata, sia in funzione dell’ordine pubblico dal momento che la situazione in paese sta diventando incandescente. Si temono rivolte, come già avvenuto in Calabria, in una zona sempre presa d’assalto nei mesi estivi. Come aggiunge Repubblica, il Sindaco Zoggia ha predicato calma alla popolazione, garantendo che sono in atto tutti i protocolli per isolare e spegnere il focolaio in atto: “La situazione è sotto controllo e va costantemente monitorata per chi resta in struttura, affinché non possa liberamente circolare durante il periodo di isolamento”.
Registrati altri casi di Covid tra i migranti a Pozzallo, in Sicilia, dove 14 persone di origine asiatica sono risultati positivi. Il protocollo applicato dalla Regione Sicilia, in questo caso con l’Asp di Ragusa, ha individuato i positivi che sono stati trasferiti in apposite strutture individuate dalla Prefettura di Ragusa. Tutto è partito dai casi di positività di 11 pakistani registrati nei giorni scorsi, i quali sono già stati trasferiti fuori Regioni mediante speciali mezzi attrezzati per il biocontenimento.
Fonte: Il Giornale, Repubblica
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